Camiro I. Le necropoli geometriche (940-690 a.C.). Scavi italiani 1928-1933
Isabella Bossolino
Scuola Archeologica Italiana di Atene
Con riassunti in greco e inglese.
Borgo San Lorenzo, 2018; paperback, pp. 120, 47 b/w and col. plates, cm 21x31.
(Monografie Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente. 26).
series: Monografie Scuola Archeologica di Atene e delle Missioni Italiane in Oriente
ISBN: 960-9559-11-5 - EAN13: 9789609559119
Subject: Essays on Ancient Times,Excavations
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
Languages:
Weight: 0.63 kg
Diverse ragioni mi hanno spinto a iniziare quest'opera di revisione.
Questa revisione, di uno scavo che si può ormai definire "vecchio", non appare d'altronde in questo momento storico isolata. Complici le complesse situazioni di università e soprintendenze, l'esigenza di salvare dall'oblio - e spesso dal degrado - le grandissime quantità di materiali conservati e a volte dimenticati nei magazzini e negli archivi si è fatta via via più concreta, fino a diventare un indirizzo di studio importante e auspicabile. Nel nostro caso, l'esigenza di un nuovo studio si è fatta più stringente per due ragioni ulteriori. In primo luogo, i contesti scavati a Camiro costituiscono una messe di informazioni molto importante: di grande interesse per il mondo greco della prima età del Ferro in generale, fondamentale per lo studio del Dodecaneso e dell'Egeo orientale. Nonostante questo, la loro risonanza nelle ricerche sull'argomento non è sempre stata quella che ci si aspetterebbe: la pubblicazione affrettata di Jacopi e le incongruenze e lacune che si riscontrano in alcune parti del lavoro hanno portato diversi studiosi, soprattutto stranieri, a ritenere, a torto, del tutto inaffidabili i materiali e i resoconti ad esso relativi, estromettendo così delle informazioni importanti dal discorso scientifico. È quindi uno degli obiettivi di questo lavoro quello di riorganizzare i contesti e i materiali, così da offrirli alla comunità scientifica in una forma più chiara e leggibile, perché tornino a fare parte del dibattito archeologico.