La morte del Vazir-Muchtar
Piacenza, 2024; paperback, pp. 620, cm 14x21.
EAN13: 9791281674110
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Weight: 0.65 kg
Con una narrazione caleidoscopica che unisce la caricatura alla poesia, Tynjanov delinea un eroe tragico all'interno di una società russa che affronta la sua decadenza con inutili soprassalti di forza, il tutto nella soffocante e ambigua atmosfera del tradimento, del rinnegamento, della servilità. Vazir Muchtar è il titolo ufficiale persiano di Alexsandr Griboedov, ministro russo in Persia, già autore di una commedia famosa e discussa, Che disgrazia l'ingegno!, nonché figura interessante quanto enigmatica del panorama letterario moscovita. Nel 1828, prestato alla politica nonostante lo si sospetti di "sentimenti e amicizie liberali", Griboedov torna in patria da Teheran con in tasca il Trattato di Turkmanchay, primo, ipotetico passo di un protettorato russo su quelle regioni. In quel momento la sua fama di diplomatico è all'apice, ma "l'acre odore di fatalità" aleggia intorno a lui e lo spinge di nuovo verso Teheran, dove il suo destino si compirà sanguinosamente. La morte del Vazir-Muchtar è dunque la storia di quest'uomo, dei suoi amori, delle sue indifferenze, delle sue audacie, delle sue avventure, ma è anche una fantastica sfilata di esseri umani, l'alta società pietroburghese e quella letteraria, i militari e i funzionari, i commercianti e gli spioni e, una volta passato il confine, gli eunuchi e i disertori, la corte dello Scià e i principi pronti a sgozzarsi l'un l'altro.