Lo spazio negato. La pittura di paesaggio nella cultura artistica greca e romana
Electa Mondadori
Milano, 2008; paperback, pp. 124, 55 b/w and col. ill., cm 16,5x24.
ISBN: 88-370-5682-6
- EAN13: 9788837056827
Subject: Essays (Art or Architecture),Essays on Ancient Times,Excavations,Maps, Documents, Old and Rare Books,Painting,Sculpture
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
Places: Europe,Out of Europe,Rome
Extra: Ancient Greece
Languages:
Weight: 0.345 kg
Il genere "paesaggio" è sostanzialmente estraneo alla cultura figurativa greca e romana. I paesaggi raffigurati sulle pareti delle case romane sono paesaggi tipizzati, con un continuo ripetersi degli stessi motivi, e con una noncuranza per un qualsivoglia sistema prospettico costruito secondo una logica matematica unitaria. Ogni pittura è composta da oggetti che vivono più o meno isolatamente dagli altri in uno spazio continuamente negato come elemento unificante. Era diffusa, invece, la pittura cartografica che voleva la mano di veri pittori di paesaggi, detti "topographoi", i quali, pur adottando le medesime tecniche e formulazioni prospettiche della grande pittura di fantasia, producevano vere e proprie carte "corografiche", come la Città dipinta dal Colle Oppio o la Zuffa tra Pompeiani e Nucerini presso l'anfiteatro da Pompei, simili per molti versi a quelle moderne prodotte lungo la Galleria delle Carte Geografiche nei Palazzi Vaticani.