Carlos Amorales: Remix
Lancioni Daniela
Skira
Roma, Palazzo delle Esposizioni, 9 novembre 2010 - 27 febbraio 2011.
Milano, 2010; paperback, pp. 96, 67 b/w and col. ill., 67 b/w and col. plates, cm 25x24.
(Arte Moderna. Cataloghi).
series: Arte Moderna. Cataloghi
ISBN: 88-572-0871-0 - EAN13: 9788857208718
Subject: Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures),Monographs (Painting and Drawing),Monographs (Sculpture and Decorative Arts)
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Places: Out of Europe
Extra: New Media
Languages:
Weight: 0.494 kg
Il giovane artista messicano, attualmente al centro di un grande interesse internazionale, utilizza un termine del linguaggio musicale per tradurre la speciale commistione che lega le sue opere presentate in questo volume: sei poderose installazioni, datate tra il 2005 e il 2010, si susseguono senza soluzione di continuità nello spazio e, pur mantenendo ciascuna la propria fisionomia e riconoscibilità, si fonderanno per dare vita a un inedito insieme, secondo una prassi che Amorales sperimenta per la prima volta.
Si parte dai manifesti di Why Fear the Future? (2005) con le silhouette di uccelli neri dalle ali spiegate, una presenza minacciosa se si pensa al film di Hitchcock - ma Amorales affronta la paura del futuro con un interrogativo che potrebbe cancellarla - per proseguire con Spider Galaxy (2007), una creatura dalle sembianze di un uccello esotico animata, inizialmente, da Galia Eibenschutz.
Si passa quindi a Black Cloud (2007), uno dei lavori più noti di Amorales, è un impressionante sciame di farfalle nere, la cui presenza può essere interpretata come una minaccia o come il segno di una forza collettiva: un'opera monumentale, seducente e avvolgente, che ha la solidità di una massa e la leggerezza dell'ala impalpabile di un lepidottero. Si prosegue con The Skeleton Image Constellation (Liquid Archive) (2009), ovvero le cartoline con oltre mille immagini prelevate dal personale archivio di Amorales, chiamato Archivio líquido (Liquid Archive), e con le settecentocinquantuno stelle nere di Drifting Star (2010) o quelli che sembreranno i settecentocinquantuno frammenti di un'esplosione colti in un impressionante fermo immagine per terminare con il disegno a matita El estudio por la ventana (2010) che segna l'inizio di una nuova riflessione sullo studio inteso come mente dell'artista.
Tutte le opere presentate derivano dal poderoso Archivio líquido, l'archivio digitale avviato da Amorales alla fine degli anni Novanta e di continuo arricchito di nuovi elementi, cui l'artista attinge per la realizzazione di ogni suo nuovo lavoro. Sono immagini ricavate da riviste, cataloghi, libri, foto dello stesso Amorales o scaricate da Internet, lavorate dall'autore attraverso un processo inventivo che prevede la prassi della ibridazione. Tradotte nei lavori, diventano disegni, diapositive, video, collage, dipinti, sculture, installazioni, copertine di dischi. L'Archivio líquido è un sorta di glossario ed è importante per Amorales che altri lo usino, estendendone il significato. Le sue immagini hanno un potere simbolico immediatamente condivisibile e il più delle volte riferibile alle paure che le attuali condizioni di vita generano. Ma la sensibilità di Amorales, pur non ignorandole, non fa delle dinamiche sociali il tema dei suoi lavori. Il suo desiderio, secondo le dichiarazioni dello stesso autore, è quello di evocare ciò che non esiste.