Il palazzo di Diocleziano a Spalato
Aiòn Edizioni
Firenze, 2012; paperback, pp. 248, b/w and col. ill., tavv., cm 17x24.
(Saggi. 6).
series: Saggi
ISBN: 88-88149-95-3
- EAN13: 9788888149950
Subject: Civil Architecture/Art,Essays (Art or Architecture),Essays on Ancient Times
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
Places: Europe
Languages:
Weight: 0.84 kg
Il libro di Angelo Lorenzi ne ricostruisce la vicenda con scrupolo e con base larga di conoscenza, ma soprattutto lo guarda con gli occhi con cui tante volte è stato guardato, quelli dell'architetto. Guardare con occhi da architetto è espressione oggi identificata con certa superficialità e certo grado di arbitrio. I grandi architetti nostri avi immaginavano una conoscenza rigorosa che doveva aspirare alla scientificità, e pensavano che la si potesse realizzare attraverso l'esattezza e lo scrupolo del rilievo, ma anche attraverso la ricostruzione di come l'edificio doveva essere in uno stato pristino. Chiamavano questo lavoro paziente con un'espressione indicativa, restituzione ideale. È bella e significativa perché insiste sull'idealità. Guardiamo ai disegni di Fischer von Erlach, di Adam, di Hébrard, e possiamo valutarli nelle loro scoperte e nei loro errori, ma essi ci paiono soprattutto visioni. Sono dominati da un carattere visionario potente che ha costruito e seguita a costruire un immaginario.
Sceglievano la realtà che loro interessava e che vedevano come base di un nuovo operare; aspiravano in modo intenso a conoscerla, a catturarla, a farla propria; eppure scivolavano in modo insensibile e inavvertito nella surrealtà. Uso il termine surrealtà in senso proprio: come una realtà seconda che si pone oltre e al di sopra della realtà.