L'allucinazione
Affinità Elettive Edizioni
Ancona, 2018; paperback, pp. 144, cm 14,5x20,5.
ISBN: 88-7326-349-6
- EAN13: 9788873263494
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Weight: 0.69 kg
"Palmiro", il romanzo d'esordio di Luigi Di Ruscio (nato a Fermo nel 1930, si è trasferito a Oslo nel 1957), risale al 1986. Ma la scrittura del marchigiano aveva già prodotto, a partire dai primi Cinquanta, tre raccolte in versi, la prima delle quali, Non possiamo abituarci a morire (1953), è oggi considerata un capolavoro del neorealismo poetico. Nel frattempo Di Ruscio proseguiva col suo lavoro di operaio metalmeccanico in quel di Oslo, senza mai smettere di occuparsi di scrittura e guadagnarsi, nel tempo, lettori eccellenti, da Franco Fortini e Grazia Cherchi, a Walter Siti e Romano Luperini, fino ai critici delle generazioni più giovani, Massimo Raffaeli, per esempio, e Andrea Cortellessa. Ancora nel 1999, quando a Reggio Emilia fu ospite del laboratorio di nuove scritture "Ricercare", il quotidiano "La Repubblica" riferì che l'indiscusso protagonista della manifestazione era risultato l'ultrasessantenne Di Ruscio, con la sua prosa innovativa, ilare e capace di verità, contagiosa, da piani alti della letteratura.
E adesso, a molti anni di distanza dal romanzo d'esordio e la sua rivisitazione dell'Italia degli anni Cinquanta "fatta di militanti di base, socialisti massimalisti, burocrati del partito seguaci del comunperbenismo, puttane, nonne e barbieri" capaci di susseguirsi "come in una tragicomica pochade, con punte celiniane" (Grazia Cherchi) - ecco che un secondo ordigno letterario del formidabile Di Ruscio ci raggiunge dopo aver attraversato tutta l'Europa, da Oslo ad Ancona, dove ha sede la sua casa editrice.