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Vento di Calanco. Tempesta in Valle

Campanotto Editore

Pasian di Prato, 2017; paperback, pp. 336, cm 17x24.
(Zeta Narrativa. Prosa Italiana e Contemporanea).

series: Zeta Narrativa. Prosa Italiana e Contemporanea

ISBN: 88-456-1586-3 - EAN13: 9788845615863

Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period

Languages:  italian text  

Weight: 0.56 kg


Ca' Torre è la vera protagonista del romanzo. A Ca' Torre per oltre un secolo ha prosperato l'Azienda Vinicola Sole Argilla. Ora la crisi ha colpito ogni settore e anche la terra fatica a ripagare gli sforzi profusi da Valentina e da Corrado, ultimi giovani eredi dell'impero agricolo Sassi-Da' Fuzzi.
Nelle pesanti difficoltà del terzo millennio, la vecchia casa beccheggia e annaspa per rimanere a galla nel suo mare di mille verdi. Valentina porta nel cuore la nostalgia per i calanchi aspri, per i filari degradanti la collina, per la voce dei braccianti, per il cielo mutevole e imprevedibile, per la barriera creata dalle colline a contrastare il flusso dei venti, quindi non può permettere ad altri di appropriarsi della sua terra. L'onda lunga della descrizione sollecita i cinque sensi a costruire le sequenze filmiche di un ambiente straordinariamente vivo e vero.
Un evento inaspettato cambierà le sorti di Ca' Torre. Documenti e scritti - giunti da lontano - permetteranno di ricostruire i segreti e i misteri, gli amori e i tradimenti, le amicizie e gli odi ormai sepolti e fossilizzati all'interno del casale.
Molti personaggi - primi attori importanti quanto Ca' Torre, palcoscenico ove la storia si dipana, - si incontrano e si scontrano in un susseguirsi di colpi di scena. Fra tutti spiccano le figure di Serafina e Maretta, di Marianna e Anèna, di Maddalena e Camilla: donne appassionate e anticonformiste, custodi di colpe e di segreti pesanti. E gli uomini: Evaristo e Otello, Flaminio e Fedele, Cleto e Getulio, Philippe e Hamid completano la locandina dei protagonisti.
Lo stile fluido e incalzante si adegua e si trasforma nell'alternarsi dei tempi storici: a un linguaggio desueto e ricercato delle ave si contrappone il gergo scattante e crudo di Valentina e di Eleonora.
L'indagine storica minuziosa cavalca la tragedia di due Grandi Guerre, l'analisi rigorosa di usi e tradizioni permettono di tracciare un affresco ricco di accadimenti attraverso il Novecento.
La suspence si respira dalle prime righe. Fino alle ultime pagine si rimane nell'attesa siano svelati i misteri e sconfitte le ombre... ma resterà sempre un dubbio.

LUISA MANZONI risiede a Imola, dove è nata.
Insegnante della scuola dell'obbligo, ha operato con i ragazzi per oltre quarant'anni. Ha tenuto laboratori di scrittura creativa e corsi di didattica linguistica. Ha scritto e illustrato libri e racconti per bambini. Ha vinto il Primo Premio Hans Christian Andersen (Torino 1992) con Il poi delle Fiabe.
Collabora da anni al settimanale Nuovo Diario Messaggero con le pagine Paiono Secoli. Pagine raccolte in un corposo volume (ed. Diario Messaggero 2015) Il primo romanzo Quando le cantine si credevano dimore (Campanotto Editore 2010) le ha concesso di concretizzare la passione di sempre: scrivere con sistematicità per dare vita, attraverso il romanzo, alle testimonianze e alle esperienze raccolte nel tempo, tentando così di conservare un passato fragile e prezioso. Dare voce alla Memoria, che sta per lasciare il passo alla Storia, è il suo costante obiettivo.
Con Erano di pezza e si credevano bambole (Campanotto Editore 2011) e C come Contessina con la maiuscola (Campanotto Editore 2013) ha completato la trilogia imolese.

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