Miti, figure, metamorfosi. L'Ovidio di Dante
Le Lettere
Edited by Ciccuto M. and Cattermole C.
Firenze, 2019; paperback, pp. 475, ill., cm 12x24.
(Quaderni della Società Dantesca Italiana).
series: Quaderni della Società Dantesca Italiana
ISBN: 88-9366-112-8
- EAN13: 9788893661126
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World,1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages
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Weight: 0.65 kg
«Fra le numerose ragioni che hanno portato i lettori medievali a riconoscere nel libro ovidiano delle Metamorfosi la "Bibbia dei poeti" poté Dante individuare quelle che meglio si adattavano al senso generale suo di ri-scrittura e di re-interpretazione del mondo classico: l'idea che il desiderio, le passioni umane, la spinta creativa dell'uomo fossero i valori capaci di dare un senso primo all'avventura di tutti coloro che vengono presi nel giro del tempo e del mondo. È per questo che nel guardare alle vicende di Orfeo, di Narciso, di Pigmalione, di Aracne e di tanti altri protagonisti della sublime poesia ovidiana trascorsi a personaggi del poema dantesco anche noi possiamo vedere in azione il bruciante desiderio di ciascuno inteso alla fuga dalla propria condizione mortale di finitezza, l'impulso a confrontarsi coi limiti dell'esistenza umana condotto al punto da creare una situazione il più delle volte di sconfitta, di scacco, di irrimediabile rinuncia al progetto di un superamento dell'ordine imposto al mondo dalla religione di Venere o degli dèi in generale. Non è chi non veda in questo istinto 'deviante' che caratterizza molti degli eroi negativi delle Metamorfosi i segni sparsi dell'immagine di un universo antico misurata proprio sui temi che stavano alla base, pure nel Medioevo, di un concetto di cultura o di creazione affine all'idea di un'impresa superumana, sfida alle misure del mondo condotta sì oltre i limiti ma anche invariabilmente destinata al riconoscimento di un'inattaccabile superiorità del divino: tale da squadernare una galleria di personaggi già mitici ma resi anche leggendari proprio dall'incompiutezza del loro destino sognato, dall'impossibilità di arrivare al fine del loro immaginato - e spesso nefando - intento di cambiare le regole di un'esistenza che vede gli dèi in alto e l'uomo in basso [...]. (dalla Premssa)