L'azione politica del filosofo. La vita e il pensiero di Alexandre Kojève
Bollati Boringhieri
Torino, 2021; paperback, pp. 352, cm 15x22,5.
(Saggi).
series: Saggi
ISBN: 88-339-3790-9
- EAN13: 9788833937908
Subject: Societies and Customs
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
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Weight: 1 kg
Alexandre Kojève è una delle figure più seducenti e intriganti del Novecento. Proveniente dalla borghesia commerciale russa (era nipote del pittore Vasilij Kandinskij), fu - a seconda dei punti di vista - un funzionario sin troppo zelante o un agente segreto infiltrato nell'alta burocrazia. Dopo la seconda guerra mondiale entrò infatti nell'amministrazione francese: diventò così «il filosofo della domenica» - unico giorno in cui poteva dedicarsi alla filosofia - trascorrendo gli ultimi vent'anni della sua vita negli ambienti della diplomazia mondiale e dell'alta finanza. Ma prima della guerra Kojève era stato una figura cruciale del milieu filosofico. Aveva portato Hegel in Francia, influenzando gran parte della futura élite intellettuale. Fra il 1933 e il 1939, lui, che era immigrato a diciott'anni dalla Russia, tenne all'École Pratique des Hautes Études il celebre seminario sulla Fenomenologia dello spirito : fra gli studenti vi erano Lacan, Bataille, Merleau-Ponty, Queneau, Caillois, Hyppolite, Aron, Marjolin, Breton. Il meglio della cultura francese del dopoguerra si lasciò sedurre da questo esule russo e dalla sua immagine del sistema hegeliano: una lettura sconcertante, fondata sui concetti di «desiderio» e «riconoscimento», di «lavoro», di «morte», e sulla dialettica incandescente delle due figure del «Signore» e del «Servo». Marco Filoni ci restituisce tutte queste anime di Kojève: gli ambienti culturali di provenienza, gli studi, le passioni filosofiche, le scelte teoriche fondamentali, la rete intellettuale entro cui presero forma i suoi scritti. Attraverso un uso sapiente di materiali d'archivio, testi inediti, carteggi, testimonianze scritte e orali, Filoni crea un riferimento irrinunciabile per gli studi kojèviani, capace di tratteggiare, nell'intreccio inestricabile tra la dimensione umana e quella teorico-politica, una delle figure intellettuali più influenti del Novecento: «quest'uomo enigmatico» in cui tutto - nelle parole di Allan Bloom - «era fatto per incantare».