Poetry: a Glass Garden.
Sillabe
Venezia, Palazzo Sagredo, May 7 - May 24, 2019.
Edited by Donà M. and Severino E.
Italian and English Text.
Livorno, 2019; paperback, pp. 153, col. ill., cm 21x30.
ISBN: 88-3340-093-X
- EAN13: 9788833400938
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Glass,Monographs (Sculpture and Decorative Arts),Sculpture
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.77 kg
Poetry: a Glass Garden è il nuovo progetto che l'artista veneziano Marco Nereo Rotelli ha realizzato per Ca' Sagredo Hotel insieme alla fornace di Massimiliano Schiavon, con il contributo di quattro scrittori di livello internazionale provenienti dai diversi continenti, i poeti Adonis (Siria), Yang Lian (Cina), Víctor Rodríguez Núñez (Cuba) e il romanziere Mark Axelrod (Stati Uniti). L'iniziativa gode del Patrocinio del Comune di Venezia. L'esposizione inizierà con quattro installazioni in Campo Santa Sofia e una sul Canal Grande, alte più di cinque metri l'una, e proseguirà all'interno di Palazzo Sagredo. Le basi delle installazioni saranno dei grandi treppiedi formati da briccole recuperate nella Laguna di Venezia, dove galleggiavano alla deriva perché spezzate dall'azione congiunta dell'acqua salmastra, delle onde e delle teredini. Rotelli non si è voluto arrendere al destino di questi pali, che hanno accompagnato un tratto della storia della città, e ha voluto inglobarli in un gesto artistico che avesse un valore non solo estetico ma anche etico, in cui il rispetto dell'ambiente si coniugasse alla ritrovata dignità di un manufatto storico. I tronchi secolari, salvati dal macero, sono stati ripuliti, dorati e nobilitati dai segni tracciati dalla mano dell'artista. Grazie all'intervento della fornace di Massimiliano Schiavon, dal loro antico legno sono fioriti centinaia di steli in vetro soffiato, da cui spuntano lettere e parole che si librano nel cielo. Questa volontà poetica, che ha riportato a nuova vita delle briccole condannate dal tempo, è capace di restituire a Venezia, come scrive Massimo Donà nel catalogo della mostra edito da Sillabe, sponsor tecnico, "una 'trasparenza' che, per quanto abbia incantato i suoi più illustri visitatori, i detriti della storia stanno sempre più pericolosamente rischiando di offuscare". La mostra proseguirà all'interno dell'antica dimora dei Sagredo, dove la passione per la cultura della famiglia veneziana sarà ricordata dai libri di vetro, realizzati dagli scrittori chiamati da Rotelli nella fornace di Massimiliano Schiavon a donare parole diverse a una Venezia che rinasce. In questi volumi, belli e fragili, ognuno di loro ha voluto solidificare il suono di un verso, la forma di una idea, la brillantezza di una tonalità. Saranno esposti libri con i colori che nella poetica di Yang Lian rivestono il ruolo di vere e proprie figure di pensiero, dotate di vastissimi significati; le composizioni di colore di Adonis, fuse nel vetro riciclato; il volume aperto che reca la citazione scelta da Axelrod; la copertina con il simbolo dell'amata Cuba, l'ananas, per Núñez. Sempre all'interno del Palazzo, la sala Amigoni sarà dedicata alla nuova serie di opere visive dipinte proprio a Ca' Sagredo dal siriano Adonis: sono lavori molto differenti dai collagegià esposti a Roma, in cui la scrittura si nasconde nel colore e dominano la luce della notte e il mistero. Lo scalone monumentale del Palazzo e la grande Sala del Portego ospiteranno le Porte d'Oro,un'opera centrale nella ricerca di Marco Nereo Rotelli. Anch'esse oggetti in disuso, anch'esse riportate a nuova vita e trasformate in icone grazie al trattamento a foglia d'oro, cercano di proteggere dal fluire del tempo i versi dei poeti con cui ha collaborato l'artista e di salvare ciò che non può essere perduto. Per rispondere all'appello lanciato da Emanuele Severino e citato nel catalogo della mostra. "Quando la verità e il bene tramontano, che ne è della bellezza?". Completa l'esposizione F-Lux, una scultura luminosa che trasforma in segno grafico il "lampadario fluido" creato dalla "Signoretto Lampadari" insieme all'Accademia di Belle Arti di Venezia: i moduli di vetro del lampadario veneziano danno vita a un elemento morbido e sinuoso, che diffonde la luce dall'interno.