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Agata vergine e martire

Giuseppe Maimone Editore

San Gregorio di Catania, 2022; paperback, pp. 150, col. ill., cm 16x23.

ISBN: 88-7751-487-6 - EAN13: 9788877514875

Subject: Societies and Customs

Extra: Religion Art

Languages:  italian text  

Weight: 0 kg


Agata è una vergine cristiana eroica e intrepida ricordata per la duplice corona della verginità e del martirio, consumato a Catania nel 251 d.C. e precisamente durante la prima sistematica, cruenta e calcolata persecuzione ordita contro i cristiani dall’apostata Decio (alcuni la collocano sotto Diocleziano, sec. IV). Assieme al compatrono Euplo/Euplio difende la cristianità, la verginità e la fede nella Catania del III-IV sec. d.C. Le due domande fondamentali, che nella tradizione agatina hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro, sono: Qual è la patria di Agata? Qual è il codice pubblicato da J.P. Migne nella Patrologia graeca? Secondo la tradizione degli atti greci del martirio, Agata nacque a Palermo e fu martirizzata a Catania; invece, secondo quella in latino, Catania fu sia il luogo di nascita sia quello del martirio. Violente diatribe sono insorte proprio a questo proposito fra Palermo e Catania, raggiungendo la tensione più alta nel 1600, quando sotto papa Clemente VIII [Ippolito Aldobrandini] fu riformato il Breviario Romano e, davanti al cardinale Roberto Bellarmino, fu presa una decisione del tutto salomonica: lasciare la questione insoluta. In questo volume, oltre al racconto e al dibattimento giudiziario, che la tradizione greca tramanda, si raccolgono notizie su un maestro poco noto di Aidone (in provincia di Enna), che ha composto il canto che viene intonato dalle monache benedettine prima del rientro della santa al Duomo dopo la processione. Si fa un ampio riferimento alle due traslazioni delle reliquie (da Catania a Costantinopoli, nel 1040 e poi da Costantinopoli a Catania nel 1126, la cui ricorrenza viene annualmente commemorata il 17 agosto), ripercorrendo le tappe tanto care alla pia devozione popolare e alla tradizione storica locale. Un particolare capitolo è dedicato ai reliquiari e alle reliquie, devotamente custoditi dai cittadini di Catania: il busto di sant’Agata; lo scrigno in argento e le reliquie; il fercolo/vara (bara). Non mancano accenni alla diffusione del culto agatino e agli influssi pagani nel culto cristiano della vergine e martire. Un altro aspetto che viene qui esaminato e che è tanto caro al cuore dei devoti è la candelora, della quale vengono ripercorse le tappe più rappresentative per spiegarne il significato e per esaminarne le suggestive e pregevoli fatture. Infatti le candelore sono legate a precise corporazioni di artigiani e ogni anno accompagnano la processione della santa. Non è stato trascurato il legame tra Siracusa e Catania, nell’opera di Metodio di Siracusa, patriarca di Costantinopoli, che espone il miracolo dell’olio traboccante dalle lampade; l’accenno ai più importanti personaggi storici, che fanno da sfondo alla narrazione del racconto e del dibattimento giudiziario della vergine e martire Agata, che ci aiutano a comprendere il quadro storico del momento. In Appendice sono stati raccolti gli atti greci del martirio (che presentiamo in una libera e agevole interpretazione) e il modello del martirio di Agata. Chiudono le citazioni bibliche e la bibliografia essenziale.

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