Lo splendore di Roma nell'arte incisoria del Cinquecento
Marigliani Clemente. Marigliani Alvaro
Edizioni Tipografia Marina
Anzio, 2016; paperback, pp. 276, b/w ill., b/w plates, cm 23,5x29.
ISBN: 88-905183-8-3 - EAN13: 9788890518386
Subject: Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures)
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Rome
Languages:
Weight: 2.09 kg
Il catalogo del volume è diviso in tre grandi sezioni. La prima è dedicata alle incisioni derivate dai grandi artisti del tempo (1), da Michelangelo a Raffaello, Giulio Romano, Baccio Bandinelli, Perin del Vaga, Giovanni Antonio Dosio, Girolamo Muziano, Parmigianino, Polidoro da Caravaggio, Rosso Fiorentino. La seconda è dedicata alle rovine della "Roma antica" così come sopravvivevano nel Cinquecento o come ne ricostruivano idealmente il primitivo aspetto gli artisti. La terza invece raccoglie le immagini della "Roma moderna", quella su cui stavano mettendo mano i grandi artisti rinascimentali. Le raffigurazioni di "Roma antica" sono raggruppate come segue: (2) Architetture ed elementi decorativi, (3) Archi di Trionfo e Porte cittadine, (4) Obelischi e Colonne, (5) Statuaria, Bassorilievi (e temi miscellanei). - La parte di "Roma moderna" o cinquecentesca, è a sua volta così articolata: (6) Le principali nuove architetture della Roma del Cinquecento, (7) Castel Sant'Angelo, (8) La nuova basilica di San Pietro e il Vaticano, (9) Le Sette Chiese visitate dai pellegrini soprattutto negli anni giubilari, (10) La ritrattistica, e (11) Le Piante di Roma. Dei testi in latino che accompagnano le immagini si è data la traduzione in italiano perché spesso sono didascalia non solo illustrativa e documentale delle figure, ma anche loro indispensabile chiave d'interpretazione. Fra l'altro il latino dotto del Cinquecento è spesso tanto ricercato e artificiale da collocarsi al limite della comprensibilità, come documentano le poche e parziali traduzioni disponibili. L'interesse di queste stampe è molteplice perché documentano sia l'amore degli uomini del Rinascimento al grande passato di Roma, sia una delle epoche più feconde in cui la città si è arricchita di nuovi capolavori assoluti, sia la presenza simultanea in una sola città di grandi artisti impegnati in un'arte "minore", quella dell'incisione, i quali sono di conseguenza anch'essi ritenuti "minori", ma che in realtà avevano la mano d'oro nel disegno da tracciare a rovescio su di un materiale ostico come il rame.