Le conseguenze di una governance «malata» sul valore delle imprese. E se manager e membri del CDA non fossero persone perbene?
Pearson Education Italia
Milano, 2018; paperback, pp. 160.
(Papers).
ISBN: 88-919-0820-7
- EAN13: 9788891908209
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Il presente lavoro analizza gli effetti sulle performance aziendali di una governance "malata", a causa di manager e membri del CdA che adottano, troppo spesso, comportamenti disonesti o non-etici, sebbene giuridicamente leciti, oppure, in maniera più preoccupante, comportamenti illeciti e fraudolenti. Il presente contributo evidenzia come l'utilizzo nell'impresa di comportamenti illeciti o disonesti attiva un modus operandi che, in realtà, riduce la qualità e le competenze manageriali, su cui dovrebbe basarsi la continua ricerca di un vantaggio competitivo duraturo e sostenibile. Le imprese, in realtà, iniziano a perdere capacità competitiva quando per risolvere un problema gestionale ritengono opportuno, oltre che apparentemente più semplice e diretto, attivare amicizie, pagare tangenti e alterare la competizione sul mercato attraverso comportamenti scorretti, al limite della legalità se non addirittura illeciti. Imprese con un maggior numero di manager e membri del CdA coinvolti in attività corruttive mostrano una minore capacità di creare valore, ma anche minori performance finanziarie già negli anni più prossimi. Pertanto, non sono solo necessari meccanismi e strumenti esterni (ad esempio da parte del legislatore) che limitino la corruzione aziendale, ma deve essere l'impresa stessa, per il suo bene, in grado di eliminare "la gramigna dal proprio orto". Infatti, il messaggio importante di tale lavoro è che una governance "malata", porta a distruggere valore nel medio-lungo termine, ma comporta anche maggiori costi, rispetto ai presunti benefici, già nel breve.