Abisso. Cuba 1962. Il mondo a un passo dal conflitto nucleare
Neri Pozza Editore
Translation by Plessini K.
Vicenza, 2024; paperback, pp. 600, cm 14,5x22.
(I Colibrì).
series: I Colibrì
ISBN: 88-545-2114-0
- EAN13: 9788854521148
Subject: Historical Essays
Languages:
Weight: 0.52 kg
Furono i tredici giorni più famosi della Storia, tra il 16 e il 28 ottobre 1962, quelli in cui Stati Uniti e Unione Sovietica rischiarono di far esplodere la Guerra fredda in guerra atomica. Nei tre mesi precedenti, Nikita Chruscev aveva schierato segretamente missili balistici nucleari sulla costa nord di Cuba. L'America, dal canto suo, aveva installato i suoi Jupiter in Italia e in Turchia e tentato, senza riuscirci, l'invasione dell'isola per rovesciare Fidel Castro. In quei giorni l'umanità si sporse sull'abisso della totale autodistruzione, e per un soffio non vi cadde dentro. Proprio in quel 1962, infatti, John F. Kennedy, uno dei tre attori in scena insieme al leader sovietico e a quello cubano, si ritrovò spesso a citare il bestseller di Barbara Tuchman I cannoni d'agosto, a proposito della Grande Guerra: nessuna delle potenze belligeranti intendeva scatenare il gigantesco conflitto che sarebbe seguito. Eppure. Con quello che si potrebbe ormai definire "il metodo Hastings" - ossia il modo in cui il giornalista, storico, polemologo da oltre mezzo secolo rende godibile a tutti la grande Storia -, "Abisso" ci fa rivivere in presa diretta i giorni cruciali in cui si discusse se attaccare Cuba, guardare i sovietici marciare dentro Berlino Ovest e poi entrare in una guerra globale. Attraverso lo sguardo di capi di Stato, ufficiali sovietici, contadini cubani, piloti americani, fautori del disarmo britannici, avremo accesso a interviste, documenti d'archivio, registrazioni, diari, testimonianze dirette. Su quell'apocalisse sfiorata ed evitata grazie, in fin dei conti, a singoli uomini che hanno saputo fermarsi. E mai quella storia lontana sessant'anni sembrerà tanto vicina. Pensando alla crisi dei missili, dobbiamo ovviamente sentirci grati per essere ancora qui, oggi, a leggere e a scrivere su di essa. Non possiamo essere certi del fatto che ci andrà sempre così bene, e che i grandi leader sapranno sempre far mostra di altrettanta saggezza.