Giulio Carpioni incisore tra classicismo e barocco
Mazzoli Alessandro
Fondazione Italo Zetti
Tiratura limitata a 200 copie.
Milano, 2008; paperback, pp. 96, 38 b/w plates, cm 17x24,5.
(Explora).
series: Explora
Subject: Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures)
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Venetian
Languages:
Weight: 0.33 kg
Due gli elementi di forza del volume: 1) comprendere il motivo della produzione grafica del Carpioni, con l'alternarsi di stampe di carattere religioso e di carattere mitologico/simbolico;
2) fare un'analisi iconologia, e in taluni casi iconografica, dei temi trattati che in vari casi non sono del tutto chiari.
Giulio Carpioni, era alquanto emblematico dell'epoca controversa e piena di contraddizioni, anche come fortuna critica: fu considerato secondario per molto tempo dai critici, ma ebbe in realtà moltissima fortuna nella sua epoca, anche se come autore provinciale (Vicenza), e una fortuna continua nella compravendita antiquaria per i suoi quadri di tema mitologico. Fino a ché, negli anni sessanta del secolo scorso, non avvenne una rivalutazione da parte di alcuni critici, alla quale seguirono la pubblicazione di una monografia e alcuni articoli.
Nelle sue opere Carpioni esprime lo spirito della sua epoca su più versanti: l'interesse per la mitologia, per cui seguiva una pittura dal segno classicista, preciso e con composizioni di tradizione classica, alla Poussin, ma nello stesso tempo utilizzava poi una serie di colori acidi per nulla naturalistici, molto apprezzati invece dalla cultura prettamente barocca molto diffusa nella seconda metà del Seicento.
Il segno classico lo proponeva sia su soggetti classici (mitologie, baccanali, etc) sia su soggetti prettamente religiosi, le cui composizioni invece riflettevano un gusto per il pathos religioso moto diffuso all'epoca.
Infine la stessa matrice culturale di Carpioni è molto discussa, proprio per questo convivere nel su ostile di linee culturali diverse: se fece un viaggio a Roma, se conobbe o no direttamente Poussin da cui tanto sembra abbia preso, se acquisì il suo stile classico da autori provenienti da Roma o da alcune incisioni, se il metodo del colorire lo apprese da Lombardi con cui venne in contatto.
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno