Il crollo del mondo. Apocalisse ed escatologia
Morcelliana
Brescia, 2009; paperback, pp. 112, cm 11,5x18,5.
(Il Pellicano Rosso. Nuova Serie. 94).
series: Il Pellicano Rosso. Nuova Serie
ISBN: 88-372-2353-6
- EAN13: 9788837223533
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Weight: 0.105 kg
La storia dell'Occidente, per la sua matrice ebraico-cristiana, può esser vista come una variazione dei significati assunti da due categorie, apocalisse ed escatologia. Partendo dalla loro rigorosa definizione escatologia come attesa della fine del mondo e apocalisse come rivelazione del Regno - l'autore si sofferma su due autori emblematici delle origini del cristianesimo, Paolo, e della fine della cristianità, Sergio Quinzio. Se nelle Lettere di Paolo possiamo sorprendere i vari significati assunti nel cristianesimo antico dal termine escatologia - attesa di un ritorno imminente del Signore, spiritualizzazione di quest'attesa, fino all'"escatologia aoristica" della Lettera ai Colossesi, dove si parla di una salvezza compiuta -, in Quinzio abbiamo il consumarsi, nella sua paradossalità, della tensione apocalittica: il ritardo del ritorno del Signore diviene in lui appello alla promessa di redenzione, non rassegnandosi alla sua smentita storica. Attraverso Paolo e Quinzio, si può leggere in filigrana la storia di un'eredità religiosa che, nata per giudicare il mondo, ne è divenuta parte tra fedeltà, inevitabili tradimenti, e nostalgia delle origini. Un'eredità che ha nella carità (nell'agápe) un modello quanto mai prezioso per vivere con e per gli altri in un mondo dove le catastrofi non annunciano una rivelazione prossima, ma il persistere di una sofferenza ingiustificata.