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Bernini e il "Bel Composto". La Cappella De Sylva in Sant'Isidoro

Campisano Editore

Presentazione di Claudio Strinati.
Roma, 2002; paperback, pp. 70, 72 b/w and col. ill., 6 col. plates, cm 30x21.
(Storia dell'Arte).

series: Storia dell'Arte

ISBN: 88-88168-09-5 - EAN13: 9788888168098

Subject: Architects and their Practices,Essays (Art or Architecture),Masterpiece,Religious Architecture/Art,Sculpture

Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance

Places: Rome

Extra: Baroque & Rococo

Languages:  italian text  

Weight: 0.42 kg


La costruzione della chiesa di Sant'Isidoro fu iniziata nel 1621 e affidata da papa Gregorio XV Ludovisi ad un gruppo di francescani scalzi spagnoli. Nel 1622 Giovanni Antonio Orsini cedeva ai medesimi il terreno, detto campo dei cardi, in quella che era ancora una zona semi agreste. L'architetto incaricato era Antonio Casoni. Nel 1624 i frati spagnoli furono spostati all'Aracoeli, lasciando il tempio in gran parte incompiuto. L'anno seguente subentrarono i francescani irlandesi, perseguitati in patria, e Luca Wadding, che aveva compiuto la formazione teologica in Portogallo, conseguito il dottorato a Salamanca e faceva parte della delegazione inviata a Roma per promuovere il culto dell'Immacolata Concezione, fu incaricato di completare l'opera dedicata al santo protettore degli agricoltori e di Madrid. La consacrazione, malgrado i finanziamenti delle nobiltà spagnole e italiane, si ebbe nel 1686, nel 1704 fu aggiunta la facciata ornata da statue e stucchi dall'architetto Carlo Bizzaccheri.
Nel 1662, la cappella che doveva essere del giurista spagnolo Alfonso Manzanedo de Quinones, gran promotore della causa di Santa Teresa d'Avila, passa al portoghese Rodrigo Lopez de Sylva, cavaliere dell'Ordine di san Giacomo. Non si sa esattamente quale attività svolgesse questo personaggio, si ipotizza avesse un certo peso diplomatico presso la corte pontificia e che disponesse di larghi mezzi.
Quali erano i suoi legami con Gian Lorenzo Bernini? Rodrigo, o Rui secondo alcuni documenti, alloggiava in via della Mercede, nello stesso palazzo dove il Bernini viveva con la numerosa famiglia e aveva lo studio. Solo un rapporto di amicizia poteva far accettare all'impegnatissimo artista la progettazione di una piccola cappella, e da "progettazione" sono le cifre esigue che nei Libri Mastri del Banco di Santo Spirito si trovano versate dal de Sylva al Cavalier Gian Lorenzo Bernini, mentre non ci sono tracce dei pagamenti fatti agli altri.
Bernini prepara dunque l'impianto, Paolo Naldini prepara ed esegue la parete di destra, con la Pace e la Giustizia, Giulio Cartari la parete di sinistra con la Verità e la Carità che saranno oggetto di censura nel 1863, e i putti che sostengono la pala d'altare dell'Immacolata, opera Carlo Maratta.
Nel 1663 i lavori della cappella s'interrompono, mancano i ritratti dei defunti, e per sessant'anni resterà incompleta. È nel 1722 che Juana de Sylva, nuora di Rodrigo, verosimilmente la porterà a termine inserendo i bassorilievi rappresentanti i suoceri, se stessa e il marito e due tondi raffiguranti altri membri della famiglia, opera di ignoti.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci