Bernini e il "Bel Composto". La Cappella De Sylva in Sant'Isidoro
Negro Angela
Campisano Editore
Presentazione di Claudio Strinati.
Roma, 2002; paperback, pp. 70, 72 b/w and col. ill., 6 col. plates, cm 30x21.
(Storia dell'Arte).
series: Storia dell'Arte
ISBN: 88-88168-09-5 - EAN13: 9788888168098
Subject: Architects and their Practices,Essays (Art or Architecture),Masterpiece,Religious Architecture/Art,Sculpture
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Rome
Extra: Baroque & Rococo
Languages:
Weight: 0.42 kg
Nel 1662, la cappella che doveva essere del giurista spagnolo Alfonso Manzanedo de Quinones, gran promotore della causa di Santa Teresa d'Avila, passa al portoghese Rodrigo Lopez de Sylva, cavaliere dell'Ordine di san Giacomo. Non si sa esattamente quale attività svolgesse questo personaggio, si ipotizza avesse un certo peso diplomatico presso la corte pontificia e che disponesse di larghi mezzi.
Quali erano i suoi legami con Gian Lorenzo Bernini? Rodrigo, o Rui secondo alcuni documenti, alloggiava in via della Mercede, nello stesso palazzo dove il Bernini viveva con la numerosa famiglia e aveva lo studio. Solo un rapporto di amicizia poteva far accettare all'impegnatissimo artista la progettazione di una piccola cappella, e da "progettazione" sono le cifre esigue che nei Libri Mastri del Banco di Santo Spirito si trovano versate dal de Sylva al Cavalier Gian Lorenzo Bernini, mentre non ci sono tracce dei pagamenti fatti agli altri.
Bernini prepara dunque l'impianto, Paolo Naldini prepara ed esegue la parete di destra, con la Pace e la Giustizia, Giulio Cartari la parete di sinistra con la Verità e la Carità che saranno oggetto di censura nel 1863, e i putti che sostengono la pala d'altare dell'Immacolata, opera Carlo Maratta.
Nel 1663 i lavori della cappella s'interrompono, mancano i ritratti dei defunti, e per sessant'anni resterà incompleta. È nel 1722 che Juana de Sylva, nuora di Rodrigo, verosimilmente la porterà a termine inserendo i bassorilievi rappresentanti i suoceri, se stessa e il marito e due tondi raffiguranti altri membri della famiglia, opera di ignoti.