La Passeggiata

La Passeggiata è il risultato di un ascolto continuo e costante, un custodire del cuore, un fare tesoro di tutti quei pensieri, di tutte quelle voci che passano, camminano con noi e colpiscono la nostra sensibilità anche se solo per pochi istanti. Esse sembrano reclamare l'urgenza di emergere, di venire accolte, riordinate e rielaborate affinché possano essere tessute in un ordito complesso e uniforme. Questa coralità pare davvero voler comunicare in modo deciso il bisogno di un messaggio comune e unico, capace di raccogliere tutte le diverse voci per sublimarle, così come il suono di tanti strumenti si accorda per esprimere una musica sola.
Ne La Passeggiata sono riportate le parole e le frasi di alcune donne comuni incrociate per caso in cammino lungo corsi d'acqua. L'acqua è il simbolo della vita che scorre fertile e che si alimenta proprio attraverso il logos, il procedere dell'intero cammino narrativo in cui il sentire delle donne si fa parola. La semplicità dei loro discorsi sembra voler dialogare come per incanto con le voci di donne conosciute che sono state e continuano ad essere punti di riferimento non solo nella letteratura, ma anche nel percorso formativo di tante generazioni. Complessità e semplicità di pensiero si parlano quindi formando come una sorta di alchimia in cui tutto si compensa e tutto viene avvalorato. Da qui si può intuire che i bisogni delle donne di ogni tempo si realizzino a pieno soltanto nella scrittura e quasi mai nella vita reale. Forse alla fine sono proprio questi desideri mai del tutto soddisfatti ad essere il motore di un impulso creativo che genera racconti di vita indimenticabili, capaci di illuminare i cammini di ieri, di oggi e di domani resistendo al tempo e allo spazio.
La Passeggiata non è solo questo. È anche il racconto di una donna innamorata che pur desiderando un dialogo profondo col suo amato, si trova a fare i conti con il silenzio dell'uomo e di fronte alla sua inaspettata imperturbabilità riesce ad ottenere riparo e conforto nella parola e nello scambio comunicativo con le donne. Da questo sogno di sorellanza che travalica epoche e spazi nasce una nuova consapevolezza: il dialogo, la condivisione, lo scambio di idee e di emozioni, permettono il fluire dell'affettività attraverso la parola che consola, incoraggia e guarisce. L'opera, pur mettendo in luce un limite che viene vissuto dalla protagonista verso l'amato, il quale nella sua specificità si dimostra glaciale, incapace di fornire risposte, di permettere al loro rapporto di radicarsi e crescere, tuttavia non è rivolta ad alimentare diatribe insanabili tra maschile e femminile. Al contrario si propone di avvalorare la necessità di un dialogo fecondo che travalica i generi e che diventa motivo di evoluzione per ogni persona che si definisca tale. La scelta di alcuni grandi autori che con le loro parole introducono il lettore all'interno di ogni stagione, conferma proprio questo valore e dimostra che l'universo maschile non solo è capace di accogliere il femminile, ma anche di contribuire a quello scambio necessario affinché ogni individuo possa crescere rispecchiandosi nell'altro.