Argenti Senesi dal 1781 all'Unita' d'Italia.
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Firenze, 2018; paperback, pp. 231, col. ill., cm 24x28.
(Studi e Percorsi Storico-Artistici).
series: Studi e Percorsi Storico-Artistici
ISBN: 88-7970-842-2
- EAN13: 9788879708425
Subject: Collectables (Antiquities, Rarities and Oddities),Collections,Essays on Ancient Times,Jewellery (Jewels, Precious Metals),Metal Working
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Tuscany
Languages:
Weight: 1.24 kg
"Varie e articolate sono ormai le testimonianze dell'ultima stagione dell'arte orafa a Siena, che sono andate emergendo nel tempo in saggi sulla cultura visiva locale o in cataloghi di musei e di mostre di più ampio respiro: ma solo con questo volume siamo finalmente di fronte a un primo organico repertorio di oggetti, di marchi e di maestri. La straordinaria fioritura legata all'elaborazione e diffusione della tecnica dello smalto traslucido a partire dalla fine del Duecento ha finito infatti per fare identificare Siena come protagonista assoluta di quella fase medievale dell'arte orafa, ponendo in ombra quanto poi era seguito, soprattutto dopo l'inclusione nel dominio fiorentino, nonostante le evidenti tracce di notevoli emergenze anche in tempi successivi. Così gli studi che, a partire dall'edizione nel 1958 del primo volume del repertorio dedicato da Costantino Bulgari a Roma e ai territori dello Stato della Chiesa, hanno portato a precisare la storia delle argenterie marcate in Italia - con la pubblicazione negli anni Settanta delle ricerche avviate sin dagli anni Venti in Sicilia da Maria Accascina e contemporaneamente il concretizzarsi di indagini sistematiche in pratica in tutte le altre aree degli antichi stati preunitari - avevano finora lasciato da parte la realtà senese. Questo volume - il primo dei tre che porteranno a risalire fino alla produzione rinascimentale e barocca - è dunque doppiamente significativo, perché non solo colma un'oggettiva lacuna bibliografica, ma riporta in attualità ed esalta il lavoro metodico animato per decenni da Costantino Bulgari, il cui archivio è giunto in dono proprio all'Università di Siena ed è conservato nella sua sede di Arezzo, in fortunata connessione con quello che nel Novecento è diventato il più importante comprensorio imprenditoriale orafo toscano." (Antonella Capitanio)