Momenti romani. Acquerelli 2003-2009
Pirani Federico
Gangemi Editore
Roma, 2009; paperback, pp. 48, col. ill., cm 24,5x22,5.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).
series: Arti Visive, Architettura e Urbanistica
ISBN: 88-492-1670-X - EAN13: 9788849216707
Subject: Collections,Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1960- Contemporary Period
Places: Rome
Languages:
Weight: 0.22 kg
Federico Pirani è allora in parte allievo dei grandi acquerellisti dell'Ottocento, di Turner e di Ruskin, attraverso cui guarda a Piranesi, e a ritroso ancora, recuperando modelli nel classicismo seicentesco, nell'incisione del Rinascimento.
Federico Pirani è poi studioso di grandi pittori del Cinquecento, da cui seleziona episodi e figure, ma è anche attratto dalle atmosfere cariche e inquietanti del simbolismo e del decadentismo fin de siècle, di cui evoca immagini lacustri e tonalità spente, indecise, ambigue. Ma non è (solo) pura e semplice nostalgia del passato, accumulo di citazioni, ricerca virtuosistica di tecnica esibita come impeccabile. I suoi paesaggi e le sue architetture ripropongono una visione netta, silenziosa, depurata da tutto il deposito di funzioni e necessità della nostra vita contemporanea, da tutte le esigenze grandi e minute, essenziali ed effimere, di una modernità che ha ormai imposto un ordine diverso alle cose, alle città e alla natura, incrostandole in modo irreversibile di una patina invadente, avvolgendole di reti confuse e rumorose. I suoi paesaggi selezionano, escludono, levigano la violenta banalità che il presente ci impone, per rievocare ambientazioni e contesti perduti, ma che potrebbero, anzi dovrebbero, ancora esistere. Ma le sue immagini non possono essere solo una riflessione nostalgica e rinunciataria, chiusa in un estetismo raffinato, appagante ma aproblematico, delicato e consolatorio. Diventano una riflessione propositiva: vorrei leggerle come una capacità evocativa e di reazione, che invita e impone una verifica sull'irresponsabilità di aver escluso o almeno allontanato la storia e l'arte e la natura dai nostri orizzonti immediati, quotidiani e domestici. Un invito, quello delle immagini oniriche di Federico Pirani, ad apprezzare ritmi, silenzi, saperi, che solo la storia e la natura possono insegnare a cogliere, e l'arte a vivere. (dalla presentazione di Mario Bevilacqua)