Per la Cattedrale Barocca di Monopoli. Uomini e Tempi
Pirrelli Michele
Schena Service Srls.
Fasano, 2014; paperback, pp. 418, col. ill., cm 20x27.
(Biblioteca della Ricerca. Puglia Storica).
series: Biblioteca della Ricerca. Puglia Storica
ISBN: 88-6806-067-1 - EAN13: 9788868060671
Subject: Religious Architecture/Art
Places: Puglia
Extra: Religion Art
Languages:
Weight: 1.81 kg
Oggi esce, con grande nostra soddisfazione nella Collana del Cento Ricerche di Storia Religiosa in Puglia inserita in "Puglia Storica" diretta da Mimma Pasculli e da Giovanni Dotoli (Sezione della "Biblioteca della Ricerca" diretta da Giovanni Dotoli), questo nuovo volume di Michele Pirrelli che segna ancora una tappa basilare negli studi sulla Madonna della Madia. Questo libro, edito con la solita maestria da Schena, è una pietra miliare non solo per il contenuto, quanto anche per la metodologia di studio che indaga a vasto raggio il territorio dal punto di vista storico, religioso, confraternale, devozionale, storico - artistico - architettonico. Per fare un esempio, un argomento finora del tutto inedito agli studi è il 1799 a Monopoli, con tutta l'interessante documentazione.
Dunque chi vuole conoscere Monopoli deve approcciarsi alla Basilica Madonna della Madia e sicuramente a questo libro.
Promotore di tale volume è stato Don Vincenzo Muolo, che ha sempre mostrato cura, amore e attenzione "storico artistica" per la Basilica Cattedrale da lui retta; e a cui ha dedicato tutta la vita per l'ascesa spirituale dei fedeli.
A lui si deve l'annuale pubblicazione degli utili Opuscoli dedicati alla festa della Madonna della Madia, in cui sono presenti sia la Programmazione delle Manifestazioni religiose (che si concentrano nella s scenografico notturno approdo dal mare della zattera della Madonna, il 14 agosto), che alcuni contributi dedicatori verso l'evento e la Madonna. Spunti di studiosi, religiosi, fedeli amatori, storici che ogni anno fanno palpitare con le loro diversificate parole i lettori locali stranieri, sempre numerosi e ben accolti, tanto da determinare il riconoscimento di un Premio, il certificato di eccellenza TripAdvisor, frutto dei giudizi positivi inviati dagli entusiasti visitatori della chiesa. Una piacevole sorpresa per la Basilica della Madia, ma sicuramente un'ulteriore conferma alla sua valenza culturale e cultuale.
Appena si entra nella chiesa si è coinvolti emotivamente, in questo spazio tra il naturale e lo spirituale, di cui il Cappellone sopraelevato della madonna della Madia, come un 'camarin' spagnolo, è il fulcro vitale e la meta agognata di ogni visitatore che deve guadagnarsi "l'ascesa" attraverso la ricerca delle scale di accesso, volutamente nascoste al primo sguardo.
Lo attendono, come meta spirituale e culturale, la Tavola della Icona Vetere, le statue di S. Michele e di S. Giuseppe di Giuseppe Sanmartino, nel contesto prezioso della decorazione marmorea barocca napoletana.
Dall'anno prossimo la Basilica Cattedrale sarà dotata, grazie all'autore Michele Pirrelli e dall'insostituibile sostenitore don Vincenzo Muolo, di un prezioso volume interamente dedicato alla Basilica Madonna della Madia dalle origini fino ai nostri giorni. Sarà un prezioso volume come utile guida al visitatore attento, o come utile promemoria a chi lo sfoglia da lontano attirato dalle belle foto dei Fratelli Antonio e Roberto Tartaglione, sicuramente incentiva menti alla lettura.
Una lettura del libro che si può articolare tra i vari Capitoli e le densissime note, veri e propri capitoli nei capitoli. Si legga per esempio quella inedita nota relativa al vescovo di origine spagnola Alfonso Francesco Dominguez (dal 1704 al 1706) agostiniano e priore a Salamanca nel 1690, il quale lascia 100 ducati per testamento per istituire la Cappella di S. Agostino e S. Monica di cui però non c'è più traccia. Ma la traccia per me importante che rimane è che quando il vescovo Dominguez viene a Monopoli, ha già visto in opera nella sua Salamanca, nella chiesa delle Agostiniane, tutto l'apparato decorativo marmoreo del famoso Cosimo Fanzago (altare, pulpito) arrivato da Napoli e ivi allestito nel XVII secolo e forse desidera perpetuarne memoria nella sua Cappella.
Dunque una lettura del libro di Pirrelli, che si articola soprattutto attraverso la vita e l'operosità di ogni vescovo che si è succeduto nel governo della Chiesa.
Mai era stata analizzata finora la vita della Basilica di Monopoli attraverso quella dei vescovi, indagata puntualmente nell'Archivio Diocesano e con puntate di novità scoperte all'Archivio di Stato di Bari.
I "vescovi costruttori", come li definisce Gerard Labrot nel suo libro "Le sisifi cristiane", pronti a donare il danaro personale per costruire la nuova chiesa, come il vescovo Iorio (insediatosi nel 1738 e committente dell'Altare del Rosario terminato nel 1750 dal marmoraro Aniello Gentile) e il vescvo Sacchi (insediatosi nel 1724), non diversamente però dai cittadini che elargiscono anche loro un contributo importantissimo in danaro.
Ma lo stesso vescovo Iorio e poi il Cacace (insediatosi nel 1761) ricevono richiesta di cedere parte del palazzo episcopale per ricavare spazi per la nuova cattedrale e acconsentono, tanto che già buona parte del Palazzo vescovile vecchio sarà abbattuto nel 1756. Di particolare rilievo è dunque l'inedito disegno del Palazzo vescovile con la configurazione del giardino.