Franco Zazzeri. Il "tempo" scolpito. Sculpted time
Silvia Editrice
Translation by Kercher P.
Italian and English Text.
Cologno Monzese, 2004; hardback, pp. 160, ill., col. plates, cm 23x28.
ISBN: 88-88250-18-2
- EAN13: 9788888250182
Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Sculpture and Decorative Arts)
Period: 1960- Contemporary Period
Places: Europe
Languages:
Weight: 1.12 kg
Per gran parte della gente chi arriva o parte da Milano in treno, l'entrata della metropolitana, sprofondata appena sotto le enormi colonne della facciata in stile "assiro-meneghino" della Stazione Centrale, è un passaggio obbligato sempre affollatissimo e caotico, dove tutti hanno fretta e nessuno si ferma se non per prendere i biglietti. In mezzo a questo luogo, che ha una sua affascinante e spoglia durezza di ganglio urbano, c'è una sorta di grande apertura rotonda da cui si vede un cerchio di cielo. Qui, nel mezzo, su un basso piedestallo anch'esso rotondo è installata, dal 1973, una grande scultura in bronzo di Franco Zazzeri, che quasi nessuno guarda ma che resiste con ieratica forza a tutte le intemperie, e che a forza di esistere è diventata un frammento stabile dell'identità di questo angolo milanese. La scultura, intitolata "Concetto geologico", ha una struttura a L che appare di notevole impatto monumentale ma allo stesso tempo carica di una singolare tensione vibrante. E questo perchè è costituita da sottili lastre stratificate e sagomate con un profilo seghettato, che si aprono a fisarmonica, e che con l'immaginazione possiamo ricompattare nel blocco unitario. Il complesso plastico ha un aspetto totemico anche con valenze meccaniche, ma rimanda soprattutto alla struttura delle stratificazioni geologiche, che diventano qui anche simboli della rappresentazione del tempo. "Concetto geologico" fa parte di una serie di lavori che si basano sull'elaborazione dell'idea di "stratificazione geologica". Riguardo a questa esperienza è interessante quanto scrive Riccardo Barletta, che ne dà un'interpretazione metaforica legata alla dimensione dell'esistenza umana: "La qualità di questa esperienza sta tutta in una congiunzione tra visione organica e visione geometrica; il che dà luogo a un territorio d'ambiguità, di osmosi. La 'roccia' diventa la metafora di qualcosa di duro, di impenetrabile, che però viene disfatto e indagato e penetrato. Questa materia 'indagata dentro' è la nostra zona interiore, cioè il territorio dell'inconscio, individuale e collettivo, stratificato in migliaia di sensazioni, di ricordi, di pulsioni (...) Insomma l'interiorità umana ha un aspetto arcaico, non formato, come la materia geologica, nella quale il carattere primario è la densità infinita degli strati (...) L'inconscio-materia da lui metaforizzato è dunque la prima conquista importante della sua produzione 'astratta'..." Questa fase della ricerca, dei primi anni'70, è quella fondamentale di svolta rispetto ad esperienze precedenti di figurazione, e presenta già tutti gli elementi fondamentali della poetica artistica di Zazzeri che si è sviluppata fino ad oggi con estrema coerenza attraverso evoluzioni successive, senza mai cadere in forme di stilizzazione ripetitiva. Alla base di questa poetica c'è un interesse appassionato per i segreti più profondi legati all'origine della vita, e per le forze primarie misteriose e affascinanti di evoluzione e trasformazione della natura, delle strutture geologiche così come di quelle biologiche del regno vegetale e animale. La scultura viene da lui concepita come un mezzo per ricercare, nella dimensione metaforica dell'invenzione artistica, il senso autentico dei valori primordiali della realtà, il nucleo centrale a livello di microcosmo e di macrocosmo. E' la sua una visione cosmologica (come ha sottolineato Luciano Caramel) che si concretizza...
Francesco Poli