Flessibilità. Retoriche e politiche di una condizione contemporanea
Ombre Corte Editore
Verona, 2013; paperback, pp. 195, cm 14x21.
(Culture. 103).
series: Culture
ISBN: 88-97522-34-3
- EAN13: 9788897522348
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.29 kg
Si dice spesso che la flessibilità, se accompagnata da tutele contro la precarietà, ci renderebbe più liberi, coltivando la nostra capacità di affrontare continui cambiamenti. Ma le storie di donne e uomini flessibili raccontano qualcosa di molto diverso: ciò che più facilmente accade, quando della stabilità non si può fare esperienza, è l'impossibilità di fare del mutamento un progetto. La flessibilità di cui qui si parla non è un concetto astorico e astratto, ma un fenomeno caratteristico della modernità postfordista e neoliberista. Si tratta, a ben vedere, di un insieme di discorsi e pratiche che indeboliscono il valore formativo e trasformativo dei percorsi di apprendimento, lavorativi e sociali. Questo "dispositivo" non coltiva ma espropria la capacità di cambiare se stessi e il mondo, colonizzando la vita delle persone e intralciando i percorsi di soggettivazione critica. La flessibilità, potremmo anche dire, ci rende sempre meno cittadini. Il lavoro di Ilaria Possenti indaga sia le premesse teoriche (da James, Dewey e Bourdieu, ad Arendt, Marx e Ricoeur, a Simmel, Bateson e Bauman), sia le implicazioni pratiche del dispositivo di flessibilità (da Sennett e Gallino, ai documenti europei sull'"occupabilità", la "flexicurity" e il "lifelong learning"), mettendo in questione anche grandi narrazioni come la "modernità liquida" e la "fine del soggetto".