Intorno agli Induno. Pittura e scultura tra genere e storia nel Canton Ticino
Rebora Sergio - Agliati Ruggia Mariangela
Skira
Rancate, Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, September 13 - December 1, 2002.
Milano, 2002; paperback, pp. 222, 59 numbered b/w ill., 74 numbered col. plates, cm 22x24.
(Arte Antica. Cataloghi).
series: Arte Antica. Cataloghi
ISBN: 88-8491-367-5 - EAN13: 9788884913678
Subject: Essays (Art or Architecture),Graphic Arts (Prints, Drawings, Engravings, Miniatures),Monographs (Painting and Drawing),Painting,Sculpture
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Europe
Languages:
Weight: 0.943 kg
I due artisti, sulla scorta dei modelli coevi, forniti con tanto successo da Giuseppe Molteni, e della tradizione settecentesca lombarda, si dedicarono infatti con un impegno particolare alla elaborazione di una moderna pittura di genere, ispirata alla quotidianità popolaresca e borghese, fornendo - ora su un registro patetico, a volte drammatico, ora su un registro ironico - una panoramica a vasto raggio delle piccole vicende umane, in sintonia con un certo filone sentimentale della letteratura dell'epoca.
In parallelo, gli Induno animarono con impegno cospicuo coronato da uno straordinario successo di critica e di mercato un'area tematica nuova ed estremamente attuale, quella legata alla raffigurazione degli episodi di guerra delle varie campagne risorgimentali, dalla difesa della Repubblica Romana alla battaglia della Cernaia, dalla seconda guerra di Indipendenza alle vicende dei Mille, fino agli avvenimenti della metà degli anni Sessanta, culminati nella annessione del Veneto.
Duplice il percorso narrativo in questo ambito: da un lato le gesta belliche, tra sobrio resoconto ed epopea, dall'altro - tangente al repertorio di genere già descritto - le vicende private, soprattutto la ripercussione della storia nelle vicende popolari quotidiane come la partenza per il fronte, l'arrivo del la lettera dal campo, la nostalgia per il figlio o il fidanzato combattente e lontano.
Domenico e Gerolamo Induno non furono, naturalmente, interpreti isolati della temperie culturale rievocata, ma trovarono compagni, seguaci e imitatori. Un rapporto privilegiato in tal senso fu quello che unì i due fratelli al Canton Ticino e in particolare a Lugano e al villaggio di Astano, dove Domenico si rifugiò dopo le Cinque Giornate di Milano per sfuggire alla repressione austriaca. A consolidare tale legame contribuì l'unione matrimoniale tra lo stesso Domenico Induno ed Emilia Trezzini, sorella di Angelo (1827-1904) pittore appartenente a un folto clan familiare astanese coinvolto nelle vicende artistiche tra il Cantone e la Lombardia.
Trezzini, specialmente negli anni successivi all'Unità, aderì in modo pieno ai repertori di genere e risorgimentali induniani dando vita ad una produzione copiosa fino ai giorni nostri ancora poco conosciuta dal punto di vista storico e critico. Anche Bernardino Pasta (1828-1875), appartenente a una famiglia di Mendrisio di spiccata rilevanza sociale, e Giuseppe Reina (1829-1905), di nobile casato comense, si cimentarono nella pittura di genere, optando per una dimensione intimista e aneddotica. Come gli Induno inoltre, sia Trezzini che Pasta operarono nel campo della ritrattistica lavorando intensamente per la committenza pubblica e privata.
La rassegna, curata da Mariangela Agliati Ruggia e Sergio Rebora con la collaborazione di Carlo Migliavacca e Lucia Pini e con l'ausilio di altri studiosi, intende proporre una ricostruzione del clima culturale e storico rievocato mediante una qualificata selezione di dipinti di Domenico e Gerolamo Induno, di Angelo Trezzini, Bernardino Pasta e Giuseppe Reina, attraverso accostamenti e confronti che evidenzino le affinità e le derivazioni della produzione pittorica degli artisti ticinesi dal magistero induniano.
A sottolineare ulteriormente la tesi si proporranno anche alcuni esempi della scultura di Vincenzo Vela (1820-1891) e di suo fratello Lorenzo (1812-1897) - che con gli artisti citati condivisero idee, sentimenti e progetti - accompagnando il tutto con materiali documentari diversi finalizzati a illuminare le vicende storiche dell'epoca.
Le settantacinque opere esposte nella rassegna, ripartite in tre specifiche sezioni - i temi di genere; il risorgimento tra epopea e novella; la ritrattistica - sono state concesse da importanti musei e collezioni sia d'Italia che del Canton Ticino, fra i quali si possono ricordare la Galleria d'Arte Moderna, la Pinacoteca di Brera e l'Ospedale Maggiore di Milano, la Galleria d'Arte Moderna di Torino, la Galleria Nazionale di Capodimonte di Napoli, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza, il Museo Civico di Padova, il Civico Museo Revoltella di Trieste, i Musei Civici di Pavia, Como e Casale Monferrato, i Musei del Risorgimento di Bergamo e Torino, il Museo Civico di Lugano, il Museo d'Arte di Mendrisio, il Museo Vela di Ligornetto.