La grande impresa. Domenico Caracciolo viceré e primo ministro tra palermo e Napoli
Enzo Sellerio editore
Palermo, 2010; paperback, pp. 165, cm 12,5x17.
(Quaderni della Biblioteca Siciliana di Storia e Letteratura. 110).
series: Quaderni della Biblioteca Siciliana di Storia e Letteratura
ISBN: 88-389-2491-0
- EAN13: 9788838924910
Subject: Historical Essays,Societies and Customs
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Places: Campania,Italy,Naples,Sicily
Languages:
Weight: 0.169 kg
Sullo sfondo della "difficile unione" tra la Sicilia e Napoli, lo storico siciliano punta la lente d'ingrandimento della ricerca su una figura dominante e multiforme dell'Illuminismo europeo e traccia il bilancio dell'azione di un personaggio tra i più controversi della travagliata storia del regno del sud. "Cosa fa degno di fama Domenico Caracciolo? A nostro giudizio - sintetizza Francesco Renda -la volontà di realizzare una grande impresa, da lui definita l'epopea della resurrezione siciliana, per creare le basi necessarie allo sviluppo delle arti, dell'agricoltura, della industria, del commercio e della cultura generale del Regno di Sicilia. Tutta la storia del viceregno di Caracciolo è concentrata nella realizzazione di quella impresa, formalizzata in proposta di catastazione generale del territorio isolano e di trasformazione della imposta personale in imposta sulla terra, che avrebbe fatto pagare solo chi ne aveva il possesso. Caracciolo aveva una cultura europea. Prese perciò a modello il catasto già realizzato in Lombardia, in modo che nella sua esecuzione si adottasse lo stesso metodo e si ottenessero i medesimi risultati della Lombardia. Ed era quel metodo, il Sud che agiva alla stessa maniera del Nord, la vera novità rivoluzionaria, cui i baroni siciliani opposero un accanito rifiuto. Fu chimera o utopia quello che Caracciolo avrebbe voluto attuare?".