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Dalla città ideale alla città virtuale. Estetica dello spazio urbano in Giappone e in Cina

Edizioni Carocci

Roma, 2015; paperback, pp. 103, ill., cm 15,5x22,5.
(Biblioteca di Testi e Studi. 970).

series: Biblioteca di Testi e Studi

ISBN: 88-430-7556-X - EAN13: 9788843075560

Subject: Gardens and Parks,Urbanism

Period: 1960- Contemporary Period

Places: Out of Europe

Extra: Oriental Art and Culture

Languages:  italian text  

Weight: 0.157 kg


La civiltà urbana in senso proprio nasce in Giappone sotto l'egida della cultura cinese, eppure tutta la successiva storia urbanistica del paese si muove verso altre direzioni. Infatti già nel XII secolo Kamakura, sede del primo governo shogunale e città simbolo del "medioevo" giapponese, anticipa i futuri sviluppi dell'urbanesimo nipponico. La stessa Tokyo, strutturata in una multi-città policentrica e reticolare, attinge spontaneamente a una millenaria tradizione progettuale che sa sfruttare a fondo le irregolarità dello spazio, le sue asimmetrie, le zone di transizione, l'osmosi potenziale tra piani orizzontali e verticali e può essere già classificata come una "metapolis". È possibile cogliere ulteriori riflessi della sensibilità spaziale giapponese anche attraverso l'opera letteraria di Nagai Kafu, dove si rivela fino in fondo la "logica del luogo" che fa di Tokyo stessa un racconto, una trama di continue transizioni, una "città delle situazioni" irriducibile a qualunque forzata unità prospettica. A fondamento di un ordine urbano così singolare ritroviamo alcune idee dell'arte e dell'estetica tradizionale giapponese. In particolare l'idea di "ma" offre una straordinaria porta di accesso a un'indagine sul senso della spazialità in Giappone.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci