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Stalin e il patriarca. La Chiesa ortodossa e il potere sovietico

Giulio Einaudi Editore

Torino, 2011; bound, pp. 524, cm 15x23.
(Einaudi. Storia. 38).

series: Einaudi. Storia

ISBN: 88-06-20058-5 - EAN13: 9788806200589

Subject: Historical Essays

Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period

Places: Out of Europe

Languages:  italian text  

Weight: 0.655 kg


Nella notte tra il 4 e il 5 settembre 1943 Stalin ricevette al Cremlino i tre metropoliti che assicuravano il governo della Chiesa ortodossa russa. Fu un incontro sorprendente. Il leader sovietico nei decenni precedenti aveva scatenato una persecuzione implacabile nei confronti degli ecclesiastici e dei fedeli ortodossi. I tre vescovi erano dei sopravvissuti all'offensiva antireligiosa consumatasi nel quarto di secolo precedente a quel colloquio. Nel corso di una lunga e cordiale conversazione Stalin espresse il suo consenso all'elezione di un patriarca a capo della Chiesa russa. Dal 1925, infatti, la sede patriarcale era vacante, per il rifiuto del potere sovietico di autorizzare la Chiesa a eleggere un suo nuovo capo. L'8 settembre 1943 il metropolita Sergij (Stragorodskifj fu eletto patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Cosa aveva determinato questo cambiamento della politica religiosa sovietica? Quali erano le radici profonde di questa nuova alleanza tra Chiesa ortodossa e regime? E perché Stalin aveva deciso di far rinascere il patriarcato?

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