"Agli Amatori delle Belle Arti. Gli Autori." il Laboratorio dei Periodici a Roma tra Settecento e Ottocento
Rolfi Ozvald Serenella
Campisano Editore
Roma, 2013; paperback, pp. 424, col. ill., cm 15,5x21,5.
(Saggi di Storia dell'Arte).
series: Saggi di Storia dell'Arte
ISBN: 88-88168-89-3 - EAN13: 9788888168890
Subject: Essays (Art or Architecture)
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Weight: 1.19 kg
Le esperienze prese in esame, collocate tra i due pontificati di Pio vi e di Pio vii, sono quelle dei "Monumenti antichi inediti ovvero Notizie di antichità e belle arti", del "Giornale delle belle arti e della incisione antiquaria, musica e poesia", delle "Memorie per le belle arti" e delle "Memorie enciclopediche romane di belle arti, antichità", di primo Ottocento. Fondati per il vantaggio delle arti e l'istruzione dell'amatore, i periodici di belle arti costituirono un modello attivo per il giornalismo artistico degli anni Trenta dell'Ottocento, i cui protagonisti hanno lasciato non poche testimonianze utili a tesserne la fortuna nello specchio dell'editoria d'arte d'età di Restaurazione. Facendo tesoro degli studi sulla pubblicistica settecentesca e sui singoli 'dotti', artisti e associati, coinvolti nel laboratorio della stampa periodica romana, si ripercorre l'intreccio che lega la cronaca delle arti alla riflessione sulla sua storia. Il confronto è innervato su una geografia intellettuale puntellata dai nomi di Séroux d'Agincourt, Ennio Quirino Visconti, Gaetano Marini, Luigi Lanzi, Ireneo Affò, Pierantonio Serassi. A ricomporre i singoli frammenti della storia di questo cantiere, è servita la mappa dei legami, biografici e intellettuali, correnti fra associati, lettori, editori e pubblicisti di quei fogli, ricostruita attraverso la trama intessuta dagli epistolari di Giovanni Gherardo de Rossi, Giuseppe Antonio Guattani, l'architetto dilettante Onofrio Boni. Gli apparati, integrano il testo, proponendo una scelta antologia di carteggi, articoli, testimonianze autobiografiche, utili a documentare i rapporti e gli scambi dell'editoria d'arte romana con altri centri di produzione dell'Italia di fine Settecento e inizio Ottocento. Affiancano le fonti, le incisioni e le opere riprodotte nell'apparato illustrativo che forniscono, nell'insieme, un riferimento visivo e un saggio della riflessione sul potenziale divulgativo dei testi illustrati, sortita dall'esperienza del laboratorio dei periodici settecenteschi.