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Il segno dell'onda. Moya 2010-1910

Comunicarte s.n.c

Italian and English Text.
Trieste, 2010; paperback, pp. 160, b/w and col. ill., cm 27x21.
(Carte di Mare).

series: Carte di Mare

ISBN: 88-6287-056-6 - EAN13: 9788862870566

Subject: Collectables (Antiquities, Rarities and Oddities),Travel's Culture

Languages:  english, italian text   english, italian text  

Weight: 0.59 kg


"Un vecchio yacht in legno dal profilo elegante, di bordo libero basso, con un armo aurico che già negli anni Trenta iniziava ad essere fuori moda, le vele color ruggine e un bompresso lungo quasi un terzo dello scafo." "Una barca costruita nell'ultimo anno di regno di re Edoardo sulla costa inglese a nord di Blackpool, la stazione balneare alla moda dove Sigmund Freud andava a trascorrere le giornate in spiaggia osservando le stelle marine..." "Una barca che a un secolo di distanza dal varo su una spiaggia del Mare d'Irlanda sarebbe ancora stata a spasso per il Mediterraneo, sopravvissuta al crollo di un impero, a due guerre mondiali, al tramonto di una civilità e di un modo di vivere... " "Una barca che porta in realtà il nome di una ragazza, nata anche lei ad Arnside nel 1910. Una bellezza celtica, gambe lunghe, capelli neri e occhi azzurri." Cento anni. Nel 2010 si compie il centenario di Moya. Testimone d'eccezione Paolo Rumiz che, con Piero Tassinari, suggerisce un viaggio a ritroso nel tempo e nel mondo delle idee dall'Egeo del 2010 fino al Mare d'Irlanda del 1910, anno in cui Moya fu varata.
Grazie all'accurato e appassionato lavoro di ricerca di Piero Tassinari tra dati tecnici e riflessioni intime, attraverso la comunicazione visiva delle immagini d'epoca, fino all'analisi degli arredi, della società del mondo di pescatori e turisti balneari in cui nasce, della progettazione e dei diversi restauri di cui è stata oggetto, il libro propone diversi possibili livelli di lettura.
Un libro ricco di documentazione storica con foto di cantiere, regate e crociere, pubblicità delle attrezzature, linee e piani velici, tra cui i rilievi eseguiti da Carlo Sciarrelli in occasione del restauro del '93, e dettagli d'arredo interno - per i quali Moya era nota.
Paolo Rumiz, scrittore, viaggiatore di bicicletta e di barche inframmezza il testo del libro con suggestioni, visioni e considerazioni, testimoniando quanto la barca sia in realtà uno strumento per i viaggiatori della mente.
Il giorno 5 settembre 2010, presso la sede del Cantiere Valdettaro (Portovenere, La Spezia), l'armatore di Moya, Gaetano Terrin, è stato premiato come armatore proponente la migliore documentazione storica della propria barca (Premio Mopi ).
Piero Tassinari ha avuto la sua prima barca - un Optimist costruito sul balcone di casa - all'età di sette anni.
Da allora si è dedicato con passione alla vela, sempre a bordo di imbarcazioni in legno. Collabora con varie riviste e ha pubblicato i libri Portolano del golfo di Trieste (Transalpina 2001) e Vele d'epoca in Adriatico (Lint 2010, con Riccardo Pergolis). È ricercatore presso l'università di Newcastle.
Paolo Rumiz nasce a Trieste il 20 dicembre 1947. Inviato speciale del "Il Piccolo" di Trieste, in seguito editorialista di "La Repubblica", segue dal 1986 gli eventi dell'area balcanica e danubiana; durante la dissoluzione della Jugoslavia segue in prima linea il conflitto prima in Croazia e successivamente in Bosnia Erzegovina.
Nel novembre 2001 viene inviato ad Islamabad, successivamente a Kabul, per documentare l'attacco statunitense all'Afghanistan.

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