Clara Weber
Salvatore Carachino
QuiEdit
Verona, 2023; paperback, pp. 302, cm 15x21.
ISBN: 88-6464-734-1 - EAN13: 9788864647340
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period
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Weight: 0 kg
Racconti di impressionanti operazioni belliche compaiono in situazioni diverse, parte in originale e parte come adattamento. Si aggiungono brevi scene delle prove e momenti culminanti della prima recita. Due capitoli interi sono dedicati alla sorpresa strategica di Caporetto e alla tragica ritirata sul Piave. Ai fini di una narrazione unitaria, di una continuità tra il vero e l’invenzione, dialoghi e riflessioni sulla materia tratta dalle fonti si intrecciano con i destini dei protagonisti e con la complessa evoluzione dei loro sentimenti.
L’autore ha cercato di armonizzare il rigore documentario con la fantasia onde assicurare credibile verosimiglianza a una vicenda romantica e appassionata, a una storia d’amore difficile e struggente nella quale l’evento tangenziale al racconto è presentato come recita evocante un passato collettivo doloroso e incancellabile. Personaggi a pieno titolo sono le montagne, in particolare la Tofana di Rozes e la Marmolada, ma anche la bella Verona, la città di Giulietta.
Oggi sulla Grande Guerra, l’evento più significativo della nostra storia nazionale anche per le tracce visive che le montagne hanno conservato, se abbiamo imponenti e fondamentali contributi storici, purtroppo quella che noi chiamiamo la letteratura dell’anima sembra sparita dalla scuola e ignorata dal grande pubblico. Il romanzo ha la sua motivazione profonda nel timore diffuso oggi di una perdita dell’identità collettiva, dei valori della memoria fondanti la vita associata. Ricordare la Grande Guerra, il conflitto che concluse con alto tributo di sangue il processo risorgimentale e nel contempo fu una sconfitta epocale per l’umanità, è come portarsi sugli altari sacri a interrogare gli eroi, tutti quei giovani che persero la vita per gli errori delle loro famiglie e delle loro patrie
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno