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Diario palermitano. Dal medioevo al secondo dopoguerra. Uomini, donne, luoghi, leggende, sfarzi e misteri di una città millenaria. Vol. 4: Aprile

Dario Flaccovio

Palermo, 2021; paperback, pp. 128, cm 15x21.

ISBN: 88-579-1153-5 - EAN13: 9788857911533

Subject: Historical Essays,Societies and Customs

Period: 1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages,1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period,1960- Contemporary Period

Places: Italy,Sicily

Languages:  italian text  

Weight: 0.614 kg


Protagonista, la Pasqua. Con tutto quell'insieme di tradizioni, processioni, riti che attraversano ogni quartiere, vicolo, piazza e piazzetta, catoio e palazzo, della città. Ma è ad inizio aprile 1860 che scoppia la famosa rivolta della Gancia, raccontata da storici e romanzieri; ed è sempre in aprile, ma nel 1848, che scoppiò la rivoluzione siciliana che portò alla proclamazione di un «nuovo» Regno di Sicilia che sarebbe poi sopravvissuto un anno intero. Sono questi i fil rouge lungo cui si muove il quarto volume del «Diario palermitano dal Medioevo al secondo dopoguerra» che, come i tre che lo hanno preceduto, è un susseguirsi di storie e storielle, brandelli di almanacchi e passi di annali storici, dicerie ed articoli d'epoca. Ma quello che è da segnare in ogni calendario della città che si rispetti è l'arrivo di Goethe a Palermo: era il 2 aprile 1787, e il grande scrittore annotava «Non saprei descrivere con parole la luminosità vaporosa che fluttuava intorno alle coste quando arrivammo a Palermo in un pomeriggio stupendo...». Una settimana dopo, il 10 aprile, Goethe visita il monastero di San Martino delle Scale e rimane colpito dalle collezioni del Museo tra cui la figura di «una giovane dea, d'irresistibile bellezza». Alla fine della visita si rammaricava che «un grande Istituto vada decadendo proprio nello stesso momento in cui un'impresa da pazzi riceve incremento» facendo riferimento alla tanto disprezzata Villa di Palagonia a Bagheria, che aveva visitato il giorno precedente. Nello stesso giorno, 129 anni dopo, sarebbe morto Giuseppe Pitrè, inesauribile narratore di «canti d'amore, di protesta, quelli legati alle stagioni e culture, giochi, proverbi, motti e scongiuri, indovinelli, fiabe, spettacoli, feste, medicina popolare, leggende, cartelli, pasquinate, usi nuziali». Infine, il 12 aprile 1702 si iniziò a lastricare il Cassaro: nacquero le famose «balate» che un secolo dopo, «bagnate», accompagnarono ogni giorno di attività della Vucciria. Affondando le radici all'epoca delle più antiche fonti medievali e giungendo con le sue propaggini a toccare gli anni quaranta del Novecento quest'opera racconta al lettore la vita di Palermo grazie alle annotazioni giornaliere - come in un vero diario - degli avvenimenti più significativi. Accanto agli eventi trovano spazio proverbi, inserti lirici, modi di dire, tradizioni e usi popolari in grado di restituire il senso di una continuità mai scalfita dal trascorrere del tempo. È così che i lettori più anziani potranno trovarvi il ricordo dei racconti ascoltati nell'infanzia, così come i più giovani potranno soddisfare la curiosità nei confronti di un mondo ormai scomparso. Dodici volumi da consultare periodicamente o da leggere tutti d'un fiato per immergersi nella quotidianità di una città dal fascino unico.

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