La «zoologia» di Aristotele e la sua ricezione dall'età ellenistica e romana alle culture medievali
Pisa University Press
Edited by Sassi M. M., Coda E. and Feola G.
Pisa, 2018; paperback, pp. 315, cm 24x12.
(Greco, Arabo, Latino: Studi. 6).
series: Greco, Arabo, Latino: Studi
ISBN: 88-6741-835-1
- EAN13: 9788867418350
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World
Languages:
Weight: 0.65 kg
Dopo la morte di Aristotele la sua opera zoologica sembra occupare un posto marginale nella tradizione filosofica greco-romana, mentre conosce straordinaria fortuna nell'ambito della cultura generale (per esempio nella letteratura paradossografica e in quella fisiognomica, o in Plinio il Vecchio). Sembra venir meno in ogni caso il progetto aristotelico di uno studio teorico e sistematico degli animali, che in apparenza rinasce solo nel XIII secolo con Alberto Magno. I saggi riuniti in questo volume dimostrano che la storia non è così semplice. E anzi possibile disegnare una linea di ricezione in cui momenti e spazi innegabili di discontinuità (che si spiega nel pensiero greco con il mutare dell'agenda filosofica, evidente per esempio in area neoplatonica) procedono paralleli a un filo di continuità (solidissimo certo nel mondo arabo, ma già tenuto ben teso a Roma da Galeno) che di ratto congiunge Aristotele, attraverso l'opera di traduzione di Michele Scoto, all'età di Alberto Magno.