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Si salvi chi può? Volere divino, merito e dominio nella riflessione del primo Wyclif

Lubrina Editore

Bergamo, 2007; paperback, pp. 128, cm 17x24.
(Quodlibet).

series: Quodlibet

ISBN: 88-7766-358-8 - EAN13: 9788877663580

Period: 1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages,1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance

Languages:  italian text  

Weight: 0.22 kg


William Shakespeare ci regala due 'istantanee', da accostare l'una all'altra: l'immagine di un uomo di fronte al giudice divino a mani levate, consapevole di non avere argomenti da addurre a propria discolpa, e quella di un Dio chiamato a formulare ogni sentenza applicando rigorosamente le pene previste per chi trasgredisce (o rispetta) la sua legge. Nel mezzo, fra gli opposti estremi di quanti teorizzano la giustificazione per sola fede e di chi afferma invece l'esistenza di un legame diretto e ineludibile fra l'operato di un uomo e il suo destino eterno, si apre un lembo di terra al quale si aggrappano tutti coloro che cercano una soluzione capace di conciliare l'onniscienza e l'onnipotenza di Dio con la libertà del volere umano, la necessità divina con la contingenza del mondo. Uno dei tanti pensatori medievali, l'inglese John Wyclif (1328 ca.-1384), tenta di aprire un sentiero, lungo quel sottile crinale, che gli consenta di mantenersi in equilibrio fra gli estremi appena ricordati e di approdare a una dottrina in grado di conferire un senso, un valore, alle scelte dell'uomo, senza per questo ridimensionare in alcuna misura le prerogative della sovranità divina.

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