Cultura e potere. L'impegno dei letterati da Voltaire a Sartre al dibattito novecentesco
Guida Editori
Napoli, 2015; paperback, pp. 176, cm 16x24.
(Passaggi e Percorsi. 24).
series: Passaggi e Percorsi
ISBN: 88-6666-129-5
- EAN13: 9788866661290
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Weight: 0.29 kg
Quale il ruolo dell'intellettuale? Quale la sua identità, il profilo che egli traccia di se stesso? Le risposte, oggi, sono rese difficili, ben più che in passato, da diversi fattori: i problemi socio-economici non solo richiedono una competenza specifica ma sono anche divenuti complessi e conflittuali; la crisi delle ideologie si è tradotta in un ventaglio variegato di scelte possibili, non riconducibili a facili bipolarità; gli strumenti mediatici invadono spazi molteplici e finiscono col costituire un potere che si aggiunge a quelli che in passato erano più chiaramente identificabili, esercitando una pressione inaudita sulla formazione dell'opinione, anch'essa definibile come "potere", più o meno occulto. Per far chiarezza, i saggi qui raccolti si propongono di illustrare come il problema sia stato visto nei tre secoli che ci hanno preceduti, dall'illuminismo al romanticismo, al decadentismo, alla belle époque, fino al Novecento con le sue contraddizioni. Vi si incontrano proposte e opinioni diverse: la soluzione mecenatesca, da Voltaire a D'Alembert, la proposta della possibile collaborazione con un potere democratico (Constant), l'idea della doppia anima del letterato e del poeta visto come uomo delle utopie (Hugo), oppure si torna all'idea e alla pratica di un combattivo impegno in difesa della verità e contro ogni pregiudizio (Zola, poi Rolland, poi Camus). Dagli aspri conflitti ideologici del secolo scorso si è usciti grazie a proposte equilibrate e ancora oggi condivisibili.