In-between places. Forme dello spazio relazionale dagli anni sessanta a oggi
Quodlibet
Macerata, 2015; paperback, pp. 237, ill., cm 21,5x21,5.
(Quodlibet Studio. Città e Paesaggio).
series: Quodlibet Studio. Città e Paesaggio
ISBN: 88-7462-539-1
- EAN13: 9788874625390
Subject: Essays (Art or Architecture),History of Architecture,Urbanism
Period: 1960- Contemporary Period
Languages:
Weight: 0.36 kg
Questo saggio indaga l"in-between" e lo ricolloca all'interno dell'attualità come possibilità operativa e strategica del progetto architettonico e urbano. "In-between places" non sono spazi astratti, dislocati, spaesanti, ma luoghi nei quali si attuano le relazioni tra gli elementi, con i contesti e i materiali preesistenti, tra le persone. L'"in-between" è un concetto che nasce nella seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso come risposta alla visione dualistica del Moderno ed è assunto come spazio tra le cose o gli elementi del progetto da Aldo van Eyck e altri architetti appartenenti al Team X. Nell'età postmoderna è stato utilizzato per decostruire i codici e i canoni classici attraverso i quali, per secoli, si è interpretata la realtà, per ampliare lo spettro di lettura e riprodurre nuove complessità spaziali come accade in alcuni testi e opere di Peter Eisenman o Bernard Tschumi. Oggi, privato delle ideologie che hanno attraversato il secolo scorso, l"in-between" può esprimere la condizione intermedia e terza del contemporaneo, ma soprattutto può rappresentare lo spazio di relazione tra gli individui e di connessione degli elementi del progetto architettonico che, in questo modo, torna a essere una composizione e, una volta costruito, un luogo abitato.