Andrej Tarkovskij. Martirologio. Diari 1970-1986
Tarkovskij Andrej
Istituto Internazionale Andreij Tarkovskij
Edited by Tarkovskij A. A.
Translation by Mozzato N.
Nuova edizione rivista e corretta.
Firenze, 2014; bound, pp. 688, 179 b/w ill., 179 b/w plates, cm 17x24.
ISBN: 88-903301-1-2 - EAN13: 9788890330117
Subject: Cinema
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Weight: 1.5 kg
si sfoga contro la repressiva censura sovietica e l'incomprensione dei colleghi. Commovente racconto di un artista che in solitudine combatte la sua battaglia spirituale per affermare che l'amore e il sacrificio sono l'unica possibilità di esistenza per l'uomo.
Martirologio i, 9 settembre 1970: Comunque il pessimismo non è pertinente all'arte. La letteratura, come l'arte in generale, è religiosa. Nella sua più alta manifestazione dona la forza, infonde speranza di fronte al mondo moderno mostruosamente crudele e, nella sua insensatezza, giunto fino all'assurdo. La vera arte contemporanea ha bisogno di catarsi, con cui dovrebbe purificare gli uomini davanti alle catastrofi imminenti o catastrofi incombenti.
Anche se la speranza è un inganno, questo inganno dà la possibilità di vivere e di amare la bellezza. Senza speranza non c'è l'uomo.
Dunque nell'arte bisogna mostrare quest'orrore, nel quale vivono gli uomini, ma soltanto nel caso in cui alla fine esista un modo per esprimere la Fede e la Speranza. In cosa? Per cosa? Nel fatto che nonostante tutto egli è pieno di buona volontà e del senso della propria dignità. Anche di fronte alla morte. Nel fatto che non tradirà mai l'ideale - la fata Morgana, un miraggio - la propria vocazione umana.
Andrej Tarkovskij, figlio del noto poeta russo Arsenij Tarkovskij e di Maria Viniakova, nasce il 4 aprile 1932 a Zavra'e, sulle rive del Volga. Nel 1954 Tarkovskij si iscrive a Vgik, l'Istituto Cinematografico, dove studia regia nella classe di Mikhail Romm e si laurea nel 1961 con il mediometraggio Il rullo compressore e il violino. Dal 1961 al 1982 lavora negli studi cinematografici di Mosfilm dove girerà la maggior parte dei suoi film: L'infanzia d'Ivan (1962), Andrej Rublëv (1966), Solaris (1972), Lo specchio (1974), Stalker (1979). Nel 1982, giunge in Italia per girare Nostalghia, una coproduzione italo-russa, che terminerà a Roma nel 1983. La decisione di rimanere in Italia, per portare avanti altri progetti artistici, inasprisce i difficili rapporti con lo stato sovietico che da sempre intralciavano il lavoro del regista.
Nel 1986, già provato dalla malattia, termina la lavorazione del suo ultimo film Sacrificio. Il 29 dicembre 1986, consumato dal cancro, si spegne esule a Parigi all'età di 54 anni.