Canidia. La prima strega di Roma
Translation by De Vecchi L.
Gorizia, 2017; paperback, pp. 223, cm 24x12.
(Biblioteca. 3).
ISBN: 88-6102-426-2
- EAN13: 9788861024267
Subject: Historical Essays
Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World,1000-1400 (XII-XIV) Middle Ages
Languages:
Weight: 0.65 kg
Il fascino dell'esoterico si fonde in queste pagine con la forza della letteratura latina nei versi di uno dei suoi massimi esponenti: un'indagine erudita e accattivante su Canidia, strega e demone letterario di Orazio. Entità multiforme, al tempo stesso seducente e repellente, temibile e imbelle, anti-Musa del suo stesso autore e personificazione delle sue opere. Un mistero letterario analizzato alla luce della poetica oraziana, della cultura classica e delle radici antropologiche del magico nell'antichità, passando da Lilith a Circe, tra lamie e empuse, amori e orrori indicibili. Canidia è una delle streghe meglio attestate nella letteratura latina. In ben tre componimenti di Orazio ha un ruolo di primo piano, ed è citata per nome in altri tre. Attraverso gli Epodi e le Satire Canidia profana tombe, rapisce, uccide, avvelena, tortura. In una satira si inoltra nei giardini di Mecenate, squarta un agnello con i denti e invoca i morti. In un'altra poesia affama un bambino romano per poterne raccogliere le interiora essiccate, e altrove ancora usa i suoi incantesimi per convincere Orazio a non suicidarsi: con l'unico proposito di poter continuare a tormentarlo. Eppure, l'attenzione degli studiosi non è stata generosa con questo personaggio. Canidia non è il soggetto esclusivo di alcun libro, e solo pochi articoli si occupano principalmente di lei. Questo studio è la prima monografia sulle origini "storiche" di Canidia. Il personaggio è comunemente considerato corrispondente a quello di una strega romana: la seconda sezione di questo libro si occupa del modo in cui figure come Canidia funzionano in qualità di figure demoniche, entità fluide i cui attributi cambiano secondo il contesto. Questo criterio di analisi rifiuta la recente definizione proposta dagli studiosi, secondo cui la strega romana è un tipo uniforme i cui comportamenti sono sempre uguali, per proporre invece un'interpretazione che metterà in evidenza il rapporto tra la rappresentazione cangiante di Canidia e le scelte letterarie di Orazio.