Michelangelo. La "Pietà Rondanini" nell'Ospedale Spagnolo del Castello di Milano
Umberto Allemandi
Edited by G. Mori and Salsi C.
Torino, 2021; bound, pp. 216, 234 b/w and col. ill., cm 24x28.
ISBN: 88-422-2456-1
- EAN13: 9788842224563
Subject: Decorative Arts (Ceramics, Porcelain, Majolica),Essays (Art or Architecture),Glass,Painting,Sculpture
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
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Weight: 1.38 kg
La «Pietà Rondanini» è l'ultima scultura realizzata da Michelangelo Buonarroti. Vi stava ancora lavorando, senza portarla a termine, nei giorni precedenti la morte avvenuta a Roma il i 8 febbraio 1564. Dopo un silenzio di due secoli sulla sorte dell'opera, il marmo riappare all'inizio dell'Ottocento nella collezione della famiglia Rondinini a Roma, nell'omonimo palazzo che consegna la «Pietà» al mondo con quel nome. Soltanto a inizio Novecento la critica comincia a interessarsene, a valorizzarne lo straordinario potere emotivo, simbolico e cultuale, fino a teorizzarne lo status di capolavoro all'interno dell'estetica del non finito. Dopo l'acquisizione milanese del 1952, l'opera è allestita nella Sala degli Scarlioni del Castello Sforzesco. Dal maggio 2015 la scultura cambia collocazione, ed è esposta nel Museo a essa dedicato nell'Ospedale Spagnolo, un edificio rinnovato e recuperato da un recente restauro, utilizzato come ospedale per i soldati malati a partire dal tardo Cinquecento. In questo volume si illustrano nel dettaglio tutte le fasi che hanno preceduto lo spostamento della «Pietà», il restauro dell'Ospedale Spagnolo del Castello, la sua storia, e il nuovo allestimento, curato dall'architetto Michele De Lucchi. Inoltre, una parte significativa della trattazione è dedicata allo studio delle premesse che portarono all'acquisto del prezioso marmo da parte del Comune di Milano, dove un ruolo determinante ebbe l'allora Soprintendente di Brera Fernanda Wittgens. Partecipano alla stesura di questo volume tutte le professionalità intervenute alla realizzazione dell'ambizioso progetto: dare una nuova casa alla «Pietà Rondanini» e valorizzare un'area del Castello meno conosciuta, ma che è stata disvelata ora nella sua importanza storica e nella sua dimensione emozionale.