Il libro cristiano nella storia della cultura. Vol. 3: Dal XVI al XXI secolo
Milano, 2017; paperback, pp. 184, cm 65x12.
(Fuori Collana).
series: Fuori Collana
ISBN: 88-343-2892-2
- EAN13: 9788834328927
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Weight: 0.7 kg
Il libro cristiano, in questo volume conclusivo della trilogia che Giuliano Vigini ha dedicato alla sua storia, si trova di fronte alla sfida della modernità, a partire dai fermenti rinascimentali fino alle effervescenze dell'epoca contemporanea. Una parabola amplissima, che l'autore ripercorre per nuclei tematici, in una visione di sintesi che colloca opere e protagonisti nei diversi contesti culturali e storici. Dopo il resoconto delle edizioni più significative della Bibbia dal Seicento a oggi, ci si sofferma sull'apologetica cristiana, da Pascal a Chateaubriand fino a Newman e Chesterton, per addentrarsi poi nel filone della spiritualità femminile, con le sue grandi protagoniste, come Teresa d'Avila o Edith Stein, ma anche con figure meno note ma intense come Benedetta Bianchi Porro. Con i libri di pietà e devozione si entra in un campo ancora più prolifico, di cui si offre uno sguardo d'insieme e alcuni esempi classici, come Grignion de Monfort e Alfonso Maria de' Liguori. Rilevante è poi la messa a fuoco sui rapporti tra letteratura e cristianesimo, che propone i Promessi sposi come «romanzo della Provvidenza», ma considera anche quegli scrittori francesi (Mauriac, Claudel, Saint-Exupéry) che del messaggio cristiano hanno dato una rappresentazione emblematica e personale. Infine, il volume ripercorre i «volti della profezia e della contestazione» (da Rosmini a Léon Bloy, da Péguy a Mazzolari), per concludere con quattro grandi esperienze di «spiritualità contemporanea» (Charles de Foucauld, Giovanni XXIII, Divo Barsotti, Carlo Maria Martini) che hanno lasciato nel Novecento un segno che non si cancella. Come nei precedenti volumi, anche in questo l'analisi dei testi non trascura i percorsi editoriali nei quali essi si inseriscono nelle varie epoche, soprattutto dal momento in cui l'editoria cristiana si avvia, nel corso del Novecento, dalla fase pionieristica a quella imprenditorialmente organizzata, dall'artigianato all'industria, con tutti i vantaggi ma anche i problemi connessi alla necessità di bilanciare fede e mercato, tradizione e rinnovamento, fedeltà alle proprie radici e apertura alle nuove frontiere tecnologiche e comunicative.