I Palazzi delle Esedre
Roma, 2012; paperback, pp. 176, b/w and col. ill., tavv., cm 21,5x30.
(Arti Visive, Architettura e Urbanistica).
series: Arti Visive, Architettura e Urbanistica
ISBN: 88-492-2417-6
- EAN13: 9788849224177
Subject: Civil Architecture/Art,History of Architecture
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Weight: 1.03 kg
Il volume costituisce il primo organico studio relativo a due tra i più rappresentativi edifici dell'EUR: i Palazzi delle Esedre, opera degli architetti Giovanni Muzio, Mario Paniconi e Giulio Pediconi. La ricerca archivistica, che ha portato alla luce una documentazione in larga parte inedita (corrispondenza, delibere, contratti, elaborati grafici progettuali, disegni esecutivi, verbali di cantiere) conservata prevalentemente presso l'Archivio Centrale dello Stato di Roma e gli Archivi Storici dell'I.N.A. e dell'I.N.P.S., ha permesso di ricostruire l'effettiva successione cronologica delle varie fasi, dall'incarico ai tre architetti (1938), selezionati non attraverso una procedura concorsuale ma per incarico diretto, alla conclusione dei lavori nel dopoguerra. L'analisi dei caratteri architettonici (impostazione compositiva, vincoli funzionali, articolazione distributiva, rapporti proporzionali, soluzioni strutturali, diversificazione dei materiali) ha costituito la solida base per la lettura iconologica dei palazzi, che ha condotto ad isolare un quadro di riferimento ancorato alla tradizione architettonica nazionale, interpretata alla luce della posizione privilegiata (l'Atrio d'onore dell'EUR) assegnata ai due edifici. Nella parte conclusiva del volume i Palazzi delle Esedre sono stati inseriti nel più generale contesto dell'E 42, in relazione al quale è stata tratteggiata una rilettura critica condotta sulla base delle posizioni politiche, ideologiche ed economiche maturate nello specifico momento storico: cercando di superare abusate formule critiche, ma soprattutto di indagare le molteplici modalità di ricezione da parte degli architetti degli orientamenti palesati dai vertici decisionali e, dunque, l'articolazione delle diverse anime presenti in quella che sin dall'inizio venne concepita come la massima impresa architettonica dell'età fascista.