L'architettura del paesaggio in Giappone
Gangemi Editore
Roma, 2002; paperback, pp. 160, b/w ill., cm 17x24.
ISBN: 88-492-0332-2
- EAN13: 9788849203325
Subject: Gardens and Parks
Period: 1960- Contemporary Period
Places: Out of Europe
Extra: Oriental Art and Culture
Languages:
Weight: 0.544 kg
Questo libro è un rapporto in "presa diretta" sull'evoluzione dell'architettura del paesaggio giapponese negli ultimi anni. Seguito a una lunga ricerca, è stato sviluppato durante un viaggio faticoso e bellissimo, seguendo un itinerario per autori. Come era prevedibile non pochi sono stati i cambiamenti di rotta. Il progetto del viaggio è partito da una necessità, di vedere l'esperienza europea da un angolo critico esterno, attraverso un percorso parallelo e diverso. Il Giappone è stato naturalmente molto attrattivo come meta di viaggio in sé, ma è parso molto utile aprire questa strada per la genericità delle informazioni disponibili a fronte di una esperienza ricchissima nel campo dell'architettura contemporanea e di una tradizione altrettanto ricca, che proprio nel paesaggio e nel giardino ha uno dei fondamenti della cultura di quel paese, e che ha anche indirettamente costituito una delle fonti più incisive dell'arte moderna. Sessantaquattro casi di studio sono percorsi secondo un libero itinerario che privilegia l'approccio fotografico, ma con le stesse finalità storico-critiche di una struttura antologica. I progetti sono descritti per autori, privilegiando i soggetti della creatività, dove diano luogo allo spessore e alla continuità di un'opera coerente. L'ordine del racconto è meramente alfabetico, avendo scelto di rinunciare a una sequenza per temi, troppo discontinui, per data di realizzazione, essendo queste esperienze per lo più contemporanee, per linguaggio, essendo la chiave la molteplicità, per disposizione geografica, essendovi un continuo conflitto fra caratteri delle radici del luogo e l'appartenenza a un mondo più vasto, che in qualche caso guarda direttamente al nostro. È quindi offerto al lettore un "ipertesto" da ripercorrere liberamente secondo le sue esigenze e la propria sensibilità. Gli autori sono appena evocati, non pretendendo neppure di rappresentare una relazione critica sulla loro opera, che certamente richiederebbe uno studio più sistematico.