Magismo del gesto. I segni delle corna nell'arte
Bergamo, 2017; paperback, pp. 124, cm 17x24.
(Le Forme dell'Immaginario).
series: Le Forme dell'Immaginario
ISBN: 88-7186-657-6
- EAN13: 9788871866574
Subject: Essays (Art or Architecture),Painting,Religious Architecture/Art
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Extra: Religion Art
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Weight: 0.65 kg
In questo saggio si pone l'attenzione sui segni che muovono forze invisibili, ritenute sovrannaturali, attraverso il magismo del gesto. Vengono presi in considerazione soprattutto i gesti di matrice pagana inseriti anche in un contesto veterotestamentario o cristiano. Il potere dei gesti manifesta nelle cerimonie sacrali la forza e la presenza in terra del mondo divino. Gli artisti documentano nelle loro opere gesti utilizzati nei rituali o nella liturgia, e anche in ambito popolare. Se le statue, i dipinti e gli oggetti religiosi sono considerati simboli materiali in cui soggiorna lo spirito del divino, i gesti messi in azione nelle consacrazioni, nelle invocazioni, nella liturgia, nei riti funebri, si possono interpretare come elementi importanti della prassi teurgica. Il teurgo compie i gesti che stabiliscono un contatto con la divinità per attivare miracoli. Questi gesti lasciano trasparire quella terra di mezzo, non totalmente risolta, dove non si capisce fino in fondo se agiscano le credenze superstiziose o la fede indubitabile nel mondo divino. In alcune opere rinascimentali e manieriste la Vergine compie addirittura il cenno delle corna mentre viene annunciata dall'arcangelo Gabriele. Nelle anfore greche il gesto è legato a Dioniso, e nella stessa accezione è compiuto dai soggetti raffigurati sui coperchi delle urne cinerarie etrusche e dei rilievi di Palmira, per allontanare i demoni degli Inferi e per potere accedere nel mondo dei sempre vivi. La Chiesa, che condanna i gesti magici degli stregoni e quelli apotropaici dei pagani, esalta però i gesti miracolosi di Cristo, dei santi e dei personaggi dell'Antico Testamento; impone la sua forza iconologica e rituale affidandosi anch'essa a moduli e tipologie derivate dalle opere di culture e religioni precedenti al cristianesimo.