La Medicina della Nostre Donne
Zeno Zanetti
Ristampa Anastatica dell'edizione del 1892.
Città di Castello, 2007; paperback, pp. 300, b/w ill., cm 15x24.
Subject: Anastatic Reprint, Letters,Maps, Documents, Old and Rare Books
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
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Weight: 0.86 kg
Il testo è diviso in due parti, medicina interna ed esterna: vengono descritte le malattie nelle loro diverse varianti, le cause che le procurano e i rimedi impiegati ( spesso utilizzando decotti ed erbe ). Nella prima parte ci sono capitoli dedicati, per esempio, ai mediconi, ai mali di petto, di core, di stomaco,di fegato, di nervi, ai mali alla milza, alla testa, febbri, dentinzione, sterilità e fecondità, gestazione, aborto, parto, mali del bambino ed altro. La seconda parte è dedicata ai mali d'occhi, dei denti, delle orecchie, dolori articolari e reumatici, ferite, piaghe, ossa rotte e sglogate, ustioni, contusioni, tumori, ernie, rabbia, morsicature e punture velenose, veleni ed alimenti, mali alla pelle, parassiti, ecc., ma non solo.
Il volume è anche una finestra aperta su una cultura e una economia che è andata scomparendo sempre più, dopo millenni di dominio. Infatti, sono riportati proverbi, modi di vita; c'è una testimonianza su i rapporti tra i due sessi; il libro racconta di superstizioni e pratiche spesso risalenti al periodo pagano-romano; nell'indice alfabetico ci sono voci come amuleti, fatture, malocchio, divinità protettrici del bambino, licantropi, streghe, ecc.
Il manoscritto fu premiato, nel 1890, dalla Società italiana di Antropologia, Etnologia e psicologia comparata ed è una delle prime opere, in Italia, che documenta in modo ampio e sistematico la medicina popolare, seguita, dopo alcuni anni, dall'opera, più famosa o forse solo più conosciuta, di Giuseppe Pitrè sulla medicina popolare siciliana.
L'obiettivo della ristampa è quello di estrarre dall'oblio della memoria una ricerca, tra le rare esistenti, che riguarda la storia della nostra regione. Non solo, più in generale, il libro parla del nostro passato, quando tutto il mondo era contadino, prima della rottura del legame con la terra a causa del "progresso" e, conseguentemente, ripropone la questione del nostro futuro, di un nostro rapporto più equilibrato con la natura.
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