Aforismi
Abscondita
Edited by Mola P.
Milano, 2017; paperback, pp. 130, ill., cm 20x20.
(Carte d'Artisti. 20).
series: Carte d'Artisti
ISBN: 88-8416-599-7
- EAN13: 9788884165992
Subject: Essays (Art or Architecture)
Period: 1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Languages:
Weight: 0.7 kg
A Parigi, dove giunge nel 1904, Brancusi partecipa a ogni avanguardia, frequenta Picasso, Modigliani, Rousseau, Delaunay, Léger, Tzara, Man Ray, è amico di Satie e Duchamp. Ma i legami sono personali, ai movimenti rimane esterno, non interviene sulle riviste, non sottoscrive dichiarazioni. E tuttavia lascia una singolare opera di pensiero sull'arte e sulle cose. Sono frasi che troviamo annotate su taccuini, fogli sparsi, pagine di cataloghi, o ricordate dagli amici e ricorrenti nelle interviste. E una materia di sostanza orale, sovente con il sapore della massima, fatta per essere tenuta a mente e ripetuta. La si chiama, per consuetudine, col nome di « aforismi ». Radicata nelle origini rumene, nella preistoria contadina e pastorale dei Carpazi, entra con colta consapevolezza nel dibattito artistico moderno. Brancusi ebbe con poeti e letterati relazioni di consuetudine, da Apollinaire a Radiguet. Il primo saggio sulla sua opera è scritto da Ezra Pound, e una lirica di Lucian Blaga, L'Uccello sacro, è forse il testo critico più significativo sulla Maiastra. A New York, nel 1926, è presentato da Paul Morand alla personale della Brummer Gallery. Nello studio di impasse Ronsin stava appeso il ritratto di Joyce, tra la gente di casa c'era Henry-Pierre Roche, e l'ultimo incontro importante sarebbe stato con Ionesco. Presentiamo, oltre agli Aforismi di Brancusi, alcuni degli scritti più significativi di letterati e artisti suoi contemporanei, dove tra ricordi dell'uomo e narrazioni di ambiente si aprono scorci sulla poetica di uno dei massimi artisti del Novecento.