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La conservazione delle strutture archeologiche. Storia, problematiche e materiali

Alinea Editrice

Firenze, 2008; paperback, pp. 64, b/w and col. ill., cm 17x24.
(Materiali e strutture. 11).

series: Materiali e strutture

Subject: Essays on Ancient Times

Period: 0-1000 (0-XI) Ancient World

Extra: Building and Art Materials

Languages:  italian text  

Weight: 0.21 kg


Un'esaustivo e aggiornato riepilogo sulle tecniche di conservazione dei beni archeologici, ma anche sulle tecniche di rilevamento e sulla classificazione dei fenomeni che contribuiscono al loro deperimento. Un breve manuale utile a tutti coloro che sono chiamati ad intervenire sul patrimonio architettonico e più in generale storico artistico esige la presenza di una figura professionale specializzata nell'acquisizione elaborazione e interpretazione di dati provenienti da campagne di rilevamento e abile nella programmazione e gestione di progetti consapevoli e perfettamente aderenti alle necessità della conservazione e valorizzazione del patrimonio edilizio e di altre manifestazioni della cultura locale. Perché si possono riconoscere nella mancanza di una base conoscitiva preventiva una delle principali cause dell'inefficacia di molti progetti di intervento sia sul territorio sia sui singoli edifici.

Questo volume è stato pubblicato con i fondi DIRES dell'Università di Firenze

Contenuto: Storia, problematiche e materiali inerenti alla conservazione dei beni archeologici ed architettonici; Valutazioni preventive agli interventi di restauro di manufatti archeologici allo stato di rudere; Inerazione fra ambiente e materiali; Prevenzione dell'attacco biologico; Il clima; Il consolidamento; Malte di calce; Marte e inerti per le 'copertine' di protezione delle testate dei muri; Le caratteristiche chimico-fisiche delle malt a base di cemento e le ragioni per evitarne l'uso nel restauro monumentale; Il cemento.

Stefano Pulga, nato nel 1952, si occupa di restauro e conservazione dei beni culturali dal 1977. Formatosi presso la bottega di Ottorino Nonfarmale a Bologna, si è trasferito in Svizzera dal 1980 al 1984. In questo periodo ha collaborato strettamente con il Prof. Vinicio Furlan (Laboratoire des materiaux pierreux, École Politecnique de Lausanne-EPFL) su problematiche di diagnosi e identificazione di materiali compatibili al restauro. Nel 1983-84 ha partecipato alla missione archeologica della Università di Ginevra, diretta dal Prof. Charles Bonnet, su siti archeologici di Kerma (Sudan). Rientrato in Italia, ha intrapreso un'attività indipendente come restauratore di beni culturali. Dal 1987 ha svolto attività didattiche per conto di diversi enti, partecipando a progetti di conservazione archeologica in Germania, Svizzera, Francia, Belgio, Spagna, Giordania, Albania, Serbia, Romania.

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design e realizzazione: Vincent Wolterbeek / analisi e programmazione: Rocco Barisci