Mirabili Disinganni. Andrea Pozzo (1642-1707). Architetto e Pittore Gesuita
Artemide Edizioni
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, March 5 - May 17, 2010.
Roma, ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA, March 5 - May 5, 2010.
Milano, TRIENNALE DESIGN MUSEUM, March 27 - April 27, 2010.
Edited by L. Salviucci Insolera and Bösel R.
Roma, 2010; paperback, pp. 300, b/w and col. ill., tavv., cm 22x28.
(Arte e Cataloghi).
series: Arte e Cataloghi
Other editions available: Disponibile anche cofanetto (ISBN: 8875751487).
ISBN: 88-7575-106-4 - EAN13: 9788875751067
Subject: Architects and their Practices,Collections,Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Painting
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Places: Trentino Alto Adige
Extra: Baroque & Rococo
Languages:
Weight: 1.72 kg
Andrea Pozzo è stato un grande studioso di prospettiva, inventore di architetture e pittore e per questo è considerato uno dei maggiori protagonisti della storia dell'arte europea. I suoi modelli hanno conosciuto una fortuna e una diffusione straordinaria in tutta Europa, fino alla Croazia e alla Polonia dove numerosi sono gli altari costruiti secondo i suoi dettami.
Nato a Trento nel 1642, come il fratello minore Jacopo Antonio, pure architetto, non interruppe mai i rapporti con la terra natale. Entrò a far parte della Compagnia di Gesù compiendo il noviziato nel collegio trentino, l'attuale sede della Biblioteca Comunale di Trento, di cui divenne ben presto il più famoso artista. Soggiornò a Venezia e a Milano, dove perfezionò il suo apprendistato pittorico avviato a Trento, e successivamente in diverse città italiane, nelle quali lasciò il segno della sua grande creatività ed abilità come a Genova, Mondovì, Cuneo, Torino, Modena, Montepulciano, Arezzo, Como. Ma fu soprattutto a Roma che la sua capacità di rappresentare lo spazio in termini illusionistici trovò compiuta realizzazione nell'esecuzione di opere pittoriche in S. Ignazio (1691-1694), la seconda chiesa della congregazione, che gli diedero fama immediata e che sono rimaste come elemento rappresentativo del tardo barocco romano. Si tratta degli affreschi per il soffitto piatto della navata, il Trionfo di Sant'Ignazio, e di una gigantesca tela raffigurante una finta cupola, espressioni della raggiunta maturità artistica. Per la stessa chiesa ha poi progettato l'altare dedicato a san Luigi Gonzaga, mentre per la chiesa del Gesù ha realizzato l'altare maggiore e quello dedicato al santo fondatore.
A Trento ha lasciato una serie di significative testimonianze artistiche come la tela con la Madonna Immacolata, ora conservata presso il Seminario Maggiore, dipinta forse in occasione del soggiorno del 1702 per l'altare della Congregazione mariana nel Collegio dei Gesuiti. Molto probabilmente gli spetta il progetto della chiesa gesuita di san Francesco Saverio, costruita fra il 1708 e il 1711, che ancora oggi si presenta come uno degli edifici sacri che più compiutamente riassume il suo modo di intendere l'architettura, arricchita da una serie di accorgimenti spaziali, plastici e pittorici per creare spazi illusori. Ed ancora sue sono le tele prospettiche preparatorie al progetto, Presentazione di Gesù Bambino al tempio e l'Ultima Cena, ora conservate al Museo Diocesano Tridentino e il bellissimo dipinto raffigurante il Riposo durante la fuga in Egitto, ora custodito nella Chiesa di Lasino, ma proveniente dalla chiesa carmelitana di santa Maria delle Laste. Ma Andrea Pozzo lasciò soprattutto un'impronta indelebile tra gli architetti trentini, come ad esempio Cristoforo Benedetti e gli stessi Sartori, i cui altari non possono essere compresi senza la lezione del conterraneo. Nel 1703 Pozzo si trasferì a Vienna e qui lavorò fino alla morte - avvenuta il 31 agosto 1709 - per illustri committenti, come l'imperatore Leopoldo I e il principe Johann Adam von Liechtenstein, per il cui palazzo realizzò il monumentale affresco del soffitto con il Trionfo di Ercole. Altre sue celeberrime opere presenti nella capitale austriaca sono il dipinto della falsa cupola nella Chiesa dei Gesuiti e l'altare maggiore nella Franziskanerkirche