Il Camerino delle Pitture di Alfonso I
Bertoncello Artigrafiche
Edited by Ballarin A.
Tomo primo: lo studio dei marmi ed il camerino delle pitture di Alfonso I d'Este. Tomo secondo: il camerino delle pitture di Alfonso I. Tomo terzo: documenti per la storia dei camerini di Alfonso I (1471-1634). Tomo quarto: i camerini di Alfonso I nella via coperta ed in castello. Tomo quinto: tavole, ampliamenti e addenda. Tomo sesto: Dosso Dossi e la pittura a Ferrara negli anni del ducato di Alfonso I - Il camerino delle pitture.
Cittadella, 2007; 6 vols., clothbound in a case, pp. 2946, b/w and col. ill., tavv., cm 25x34.
(Università di Padova. Dipartimento di Storia delle Arti Visive e della Musica. Pittura del Rinascimento nell'Italia Settentrionale. 8).
Subject: Painting,Sculpture
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance
Languages:
Weight: 22.34 kg
Ispirato dalla volontà di suggerire un'immagine aurea del Ducato Estense, Alfonso seppe utilizzare a fini politici le proprie commissioni artistiche, avvalorando la propria immagine dì principe giusto e moderato, dedito al bone dello stato costituendo una sorta di regno ideale dove le arti, la letteratura o la musica potessero fiorire liberamente sotto la saggia tutela di un Signore che trovava nella cultura classica i propri modelli di comportamento esemplare.
All'inizio del Cinquecento, Alfonso 1 continuò i lavori di ristrutturazione e decora/.ione del Castello intrapresi dal suo predecessore Ercole, per poi far completare, a partire dal 1507, la cosiddetta Via Coperta, che univa Palazzo e Castello ducali, per farvi ospitare le proprie stanze privale. L'apparta mento di Alfonso era composto dai sei ambienti divenuti famosi per lo splendore delle opere d'arte ospitale: l'anticamera, il primo salotto, il secondo salotto o camera del poggiolo, la camera da letto di Alfonso o Camerino 'adorato', lo studio dei marmi - decorato da rilievi eseguiti da Antonio Lombardo tra il 1507 e il 1515- ed il Camerino delle pitture o dei baccanali. Oggi disperse, le collezioni dei Camerini, fatti edificare da Alfonso sul modello di quello della sorella Isabella A Mantova, comprendevano opere di Tiziano, Dosso Dossi, Garofalo, raccolte sulla base di un programma iconografico ideato dall'EquicoIa e incentrato sul tema del baccanale. La scella del tema bacchico fu dettata dal gusto, tipico dell'epoca, per la citazione dell'antico; una scelta che sottolineava la formazione umanistica del Principe e che consentiva efficaci paralleli Ira quesf ultimo e le gratuli personalità del passato.
I sei volumi che sì integrano S completano l'un l'altro, pur conservando ciascuno autonoma struttura e contenuto sono un tentativo ben riuscito di presentare un quadro organico e complessivo dei due preziosi scrigni voluti fortemente da Alfonso I. L'opera, che non può manente in una libreria di un appassionato di storia dell'arte del Rinascimento o di un amante dell'arte in generale, consente di disporre in maniera organica di una panoramica sull'intero complesso del quale, con abbondanza di illustrazioni a corredo dei testi, vengono esposti i risultati del prezioso lavoro di ricerca, di recupero dei materiali e del loro restauro svolto nell'ultimo decennio da studiosi e tecnici.
I volumi, mirabilmente curati da Alessandro Ballarin con l'aiuto di Lucia Menegattì e Barbara Maria Savy, sono cosi suddivisi: nel primo e trattalo lo studio dei marmi ed il camerino delle pitture di Alfonso I D'Este; nel secondo è esposti la ricostruzione virtuale in 3D degli ambienti; nel terzo sono trascritti i documenti per la storia dei Camerini di Alfonso; nel quarto vengono descritte, attraverso l'analisi dei documenti d'archivio, le vicende del camerino di Alfonso 1 nella via coperta evi in castello; il quinto volume e costituito dall'importantissimo ed esaustivo repertorio fotografico e da un insieme di ampliamenti dei precedenti volumi. Il sesto volume, infitte, contiene gli atti del convegno curati da Alessandra Pattnnaro sulla pittura a Ferrara negli anni del ducato di Alfonso I che si e tenuto nel palazzo del Bo a Padova tra il 9 e l'il maggio del 2001.
Baia grande. La pialassa Baiona ultima frontiera per una valle salmastra
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno