Brecht e la fotografia
Bulzoni
Edited by Fiorentino F. and Valentini V.
Roma, 2016; paperback, pp. 230, cm 17x24.
(Biblioteca Teatrale. Videoteca Teatrale. 11).
series: Biblioteca Teatrale. Videoteca Teatrale
ISBN: 88-7870-982-4
- EAN13: 9788878709829
Subject: Collections,Photography,Theatre
Languages:
Weight: 0.4 kg
La scrittura di Brecht dialoga costantemente con la fotografia. I saggi raccolti in questo volume indagano da punti di vista diversi e con tagli diversificati i vari aspetti di questo dialogo. Brecht considera le immagini fotografiche come "materiale" per costruire processi di conoscenza. Nel suo Diario di lavoro troviamo incollate tante immagini ritagliate da riviste e giornali. Da qui nascono i foto epigrammi raccolti in L'Abicì della guerra, un capolavoro di questo genere intermediale. Nella sua pratica teatrale, Brecht utilizza la fotografia per sfruttare l'effetto di straniamento che le è proprio: essa ispira una poetica dell'interruzione che nega l'illusione di una continuità, di nessi naturali tra i fatti e richiede allo spettatore un giudizio, una riflessione, una presa di posizione. Non sorprende perciò il grande uso di immagini fotografiche che Brecht fa nei suoi lavori: esse non sono però solo un medium messo in scena, ma anche un medium della messa in scena. Vengono utilizzate durante le prove per inseguire quei "gesti di base" che condensano le relazioni sociali agite dai personaggi. Brecht fa scattare centinaia di foto per fissarli e poterli esaminare e poi riprodurre correggendoli, proponendoli poi come modelli da modificare. Così nascono i Modellbücher, fatti non tanto per documentare il suo teatro, quanto per sollecitare la produzione di un nuovo teatro: i posteri sono invitati a "inventare variazioni del modello".