Paesaggi & Paesaggi. Un dialogo tra pittori antichi e fotografi contemporanei
Claudio Grenzi Editore
Bitonto, 25 settembre - 29 novembre 2011.
Foggia, 2011; paperback, pp. 124, 120 col. ill., cm 24x31.
ISBN: 88-8431-453-4 - EAN13: 9788884314536
Subject: Painting,Photography
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Weight: 0.74 kg
Pittori Alceste Campriani Attilio Pratella? Camillo De Vito Consalvo Carelli Damaso Bianchi Fabris Pietro? Federico Rossano Francesco Da Capo Francesco Mancini Francesco Netti Francesco Romano Gabriele Smargiassi Gaetano Esposito Giacinto Gigante? Giuseppe Casciaro Giuseppe De Nittis Ignoto Pittore della metà del XIX secolo Michele Cammarano Onofrio Martinelli Oscar Ricciardi Raffaello Sernesi Salvatore Fergola Ulisse Caputo Vincenzo Bove
Fotografi Berardo Celati Michele Cera Angela Cioce Mario Cresci Stefano Di Marco Vittore Fossati Carlo Garzia Beppe Gernone Guido Guidi Gianni Leone Alberto Muciaccia Pio Tarantini Antonio Tartaglione Roberto Tartaglione Gianni Zanni
La Galleria Nazionale della Puglia offre con questa mostra a doppio binario - il paesaggio 'visto' con l'occhio del pittore e quello 'còlto' con lo sguardo del fotografo - una materia fresca e stimolante che potrà ravvivare la riflessione sui tanti modi con cui la cultura artistica e figurativa in senso lato ha interpretato, e continua a interpretare, il rapporto dell'uomo con l'ambiente che lo circonda.
In tal senso la scelta operata dai curatori Fabrizio Vona, Nuccia Barbone Pugliese e Beppe Gernone, di accostare disinvoltamente artisti del passato - compresi tra la seconda metà del Settecento e gli anni Trenta del Novecento - e fotografi contemporanei, induce nel visitatore continui rimbalzi emotivi catalizzandone molteplici chiavi di lettura.
Attraverso opere della Galleria, ma anche dipinti generosamente prestati da collezionisti privati, la mostra si dipana muovendo dalle composte vedute di Francesco da Capo e dalle gouaches dedicate al sublime del Vesuvio in eruzione - immancabili nel bagaglio di ritorno di ogni grandtourist - al vedutismo romantico di artisti della Scuola di Posillipo come Giacinto Gigante, Consalvo Carelli, Salvatore Fergola, e il quasi inedito Vincenzo Bove; un paesaggio fondato per lo più su abbozzi e schizzi ripresi dal vero, sia pittorici che grafici, ma ricomposto poi, nella realizzazione del quadro 'finito', sempre all'interno dello studio. Dalla esemplificazione di opere improntate a questo metodo operativo, che ha contrassegnato un lungo segmento di produzione artistica almeno fino al terzo quarto dell'Ottocento, il paesaggio in mostra evolve poi con una pittura realizzata stavolta rigorosamente "en plein air". Ed è il caso, fra gli altri, dei Campriani, Mancini, Casciaro, Pratella, Ricciardi; per non scordare il luminosissimo Damaso Bianchi con i suoi inconfondibili paesaggi pugliesi.
Diverso e spesso rivolto ad un paesaggio antropizzato appare lo sguardo dei fotografi presenti in mostra, fra i quali Mario Cresci, Angela Cioce, Gianni Leone: tutti, i quindici in mostra, significanti ed attuali, in questi giorni che vedono il paesaggio così fortemente chiamato in causa, ora a danno ora a sostegno (e perché no, in rari casi anche a gloria) della immagine identitaria ma anche dell'economia di ogni singola regione del nostro paese.
Un modo anche questo per ricordare, scorrendo deliziosamente dentro i paesaggi del passato, la vitalità e il valore - tuttora forte e per molti versi eccezionale - del nostro paesaggio di Puglia.
Baia grande. La pialassa Baiona ultima frontiera per una valle salmastra
Konrad. Per quanto un'oca allunghi il collo non diventerà mai un cigno