Antonio Canova. La Maddalena Giacente. The Recumbent Magdalene
Dario Cimorelli Editore
Edited by Guderzo M. and Whitehead A.
Milano, 2023; paperback, pp. 144, 60 b/w and col. ill., cm 17x24.
(Studi sull'Arte. 2).
series: Studi sull'Arte
EAN13: 9791255610083
Subject: Essays (Art or Architecture),Monographs (Painting and Drawing),Monographs (Sculpture and Decorative Arts),Painting,Sculpture
Period: 1400-1800 (XV-XVIII) Renaissance,1800-1960 (XIX-XX) Modern Period
Extra: Neoclassicism
Languages:
Weight: 1 kg
La Maddalena giacente palesa, oltre al virtuosismo tecnico di Canova, anche la sua capacità di penetrare nella complessità del desiderio, dell'estasi e dello smarrimento. L'opera fu scolpita per Robert Jenkinson, secondo conte di Liverpool (1770-1828) e primo ministro di Gran Bretagna, tra il 1819 e il 1822, e completata solo poche settimane prima della morte dell'artista. Celebrata in tutto l'Ottocento quale capolavoro unico, nel XX secolo se ne era dimenticata la paternità a causa della frammentata storia riguardante la sua proprietà, e solo di recente ha riconquistato la sua collocazione tra gli ultimi grandi marmi canoviani.
Pur enfatizzando le linee sinuose del corpo della Maddalena, il marmo di Canova rimane un complesso gioco di carne e panneggio, forme piene e forme vuote. Il genio dell'artista si evince dai dettagli, come la delicatezza del piede destro della santa, celato nel drappeggio dietro la caviglia sinistra, o il sottile spazio scolpito sotto il polso destro. Le pieghe sensuali del tessuto che le cadono dai fianchi contrastano con i lembi di pelle ben levigati, e le sottili ciocche di capelli si posano contro le dure forme della roccia sulla quale è distesa Maria Maddalena. Duecento anni dopo il completamento del marmo e la morte dello scultore, la Maddalena giacente di Antonio Canova resta una prova tangibile del suo spettacolare talento artistico.
Il volume ricostruisce la storia di questa scultura e raccoglie gli studi e le fonti sull'opera con i contributi di Francis Outred, Giuseppe Pavanello, Mario Guderzo, Alice Whitehead, Barbara Guidi, Stefano Pagliantini.